I libri non li hanno toccati. La cultura non ha mercato o forse gli individui che hanno devastato l’Istituto comprensivo Toti Borsi Giurleo non ne hanno capito il valore...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ogni proiettore ha un costo di 500-600 euro e venderlo non è un problema. Ma non è il valore economico bensì quello simbolico a essere in grave pericolo. Ricomprarli ora però non avrebbe senso secondo Vece perché «permetteremo a questi delinquenti di ripetere il reato. È già successo, qui da me come in altre scuole. Occorre migliorare la sicurezza della scuola». Dei 12 mila euro all'anno, con cui la scuola acquista materiale didattico e quanto occorre all'iter amministrativo dell'istituto, almeno 4 mila dovranno essere investiti per acquistare un nuovo impianto di sorveglianza. «Non sono convinta nemmeno che possa bastare» insiste la preside. «Non siamo gli unici istituti depredati, ma tutti quelli che insistono tra Barra, Ponticelli e San Giovanni hanno subito uno o più furti in un anno. Il problema è serio». Nei mesi scorsi c'era stato un incontro con il direttore dell'Ufficio regionale scolastico Luisa Franzese che «si era impegnata per evidenziare a prefetto e questore la problematica che affligge le scuole napoletane». Ma a oggi non pare che sia stato creato nessun piano né elaborato un incontro collettivo con le presidi per ascoltare le loro difficoltà sulla mancanza di sicurezza. Il prossimo anno scolastico i bambini dovranno quindi arrangiarsi. Niente lavagna luminosa o materiale didattico avanzato acquistato con fatica nel corso degli anni. «La problematica ha assunto dimensioni preoccupanti tali da compromettere la progettazione dell’Istituto e l’organizzazione generale delle attività della scuola» sentenzia con amarezza la preside Vece. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino