Portici. Recuperata nel mar Adriatico, la piccola «Oceania» arriva al centro proprio il giorno dell'inaugurazione. Si tratta di una tartaruga Chelonia mydas,...
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Il 20 gennaio, infatti, il Centro ricerche tartarughe marine e Osservatorio del golfo di Napoli apre i battenti. A tagliare il nastro della sede realizzata nell’ex macello comunale, il presidente della stazione zoologica Roberto Danovaro, l'assessore per l'internazionalizzazione, innovazione e startup Regione Campania, Valeria Fascione, il commissario prefettizio del Comune di Portici, Roberto Esposito e tutti gli studiosi e i ricercatori della struttura. «Svolgiamo attività di recupero, cura, riabilitazione degli animali marini trovati feriti - spiega Sandra Hochscheid, responsabile centro ricerche tartarughe marine Szn - oltre alla ricerca. Inoltre in questa nuova struttura il pubblico ha la possibilità di vedere il nostro lavoro».
La nuova sede inaugurata presso i locali dell’ex macello comunale, concesso in comodato ventennale dal Comune di Portici, si avvia a diventare così luogo di ricerca e divulgazione scientifica per l'intero Paese, con professionalità e strumentazioni all'avanguardia.
Grande partecipazione dei cittadini e degli addetti ai lavori che hanno potuto ammirare il più grande nucleo di ricerca sulle tartarughe marine del Mediterraneo, raccogliendo l’eredità e l’esperienza del Turtle point di Bagnoli.
«Grazie alla nuova sede di Portici ci avviamo a difendere il mare, monitorarlo e curarlo, con lo scopo di permettere anche una nuova educazione culturale in difesa dell''ambiente marino» sottolinea il direttore Vincenzo Saggiomo.
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Il Mattino