NAPOLI . Fumata grigia. Ancora attesa per la vertenza Conateco che da oltre un mese blocca il porto di Napoli. Il tavolo aperto dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio...
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Ancora una volta la posizione più intransigente è quella della Cisl che in una nota ribadisce la sua posizione. «Siamo arrivati al tavolo con le migliori intenzioni per un ragionevole tentativo di conciliazione - spiega il segretario regionale Lina Lucci - pronti a revocare gli scioperi proclamati, cosi come responsabilmente convenuto con gli uffici del ministro Graziano Delrio. Ma per chiedere sacrifici ai lavoratori dobbiamo sapere dall'azienda come intende uscire dallo stato di crisi ed a fronte di quale piano industriale dobbiamo rivedere la contrattazione di secondo livello».
Lucci parla di disponibilità di facciata perché l'azienda «continua a rifiutarsi di fare chiarezza sulla propria situazione debitoria complessiva, così come continua a rifiutare di portare al tavolo il bilancio 2014 che dovrebbe essere on line sul sito della Camera di Commercio, ma che per motivi incomprensibili non si riesce a scaricare». Secondo la Lucci come accaduto nei precedenti tavoli convocati presso l'azienda, la Regione, la Prefettura e il Comune di Napoli, si è assistito ad un ulteriore rifiuto dell'amministratore delegato Pasquale Legora de Feo di esibire il bilancio corrente, l'effettiva posizione di indebitamento aziendale verso l'Inps, Inail, l'Agenzia delle Entrate ed Equitalia e soprattutto il Piano Industriale che l’azienda propone per uscire dalla crisi.
Meno drastica la posizione della Cgil.
«Il nostro obiettivo prioritario - spiega Natale Colombo - è mettere in sicurezza i lavoratori. Ora ci sono spiragli anche sul contratto di secondo livello. Lavoriamo perché il sindacato si presenti in maniera unitaria e vediamo cosa decideranno i lavoratori».
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Il Mattino