Anfiteatro Flavio di Pozzuoli, gradinate distrutte dal fuoco: il sospetto del rogo doloso

Anfiteatro Flavio di Pozzuoli, gradinate distrutte dal fuoco: il sospetto del rogo doloso
Il timore è che ci sia la mano di qualcuno dietro l’incendio che ieri ha distrutto le gradinate in legno all’interno dell’arena dell’Anfiteatro...

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Il timore è che ci sia la mano di qualcuno dietro l’incendio che ieri ha distrutto le gradinate in legno all’interno dell’arena dell’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli. «Mi auguro che non ci sia una dimensione dolosa», sono state le prime parole del direttore del Parco Archeologico dei Campi Flegrei, Fabio Pagano, mentre all’interno del sito erano in corso le operazioni di spegnimento. «Non c’erano cavi elettrici né sterpaglie e la struttura, oltre ad essere da tempo interdetta al pubblico, era soggetta a un intervento di rimozione che sarebbe stata completata prossimamente», ha tenuto a precisare Pagano che il giorno precedente aveva ospitato proprio nell’arena, su un palchetto davanti agli spalti andati in fiamme, il direttore generale del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel nell’ambito della rassegna “Anfiteatri Contemporanei. Dialoghi dentro e intorno al monumento”.


Per domare le fiamme è stato necessario l’intervento di quattro mezzi dei vigili del fuoco giunti da Napoli. La parte di gradinata andata distrutta, realizzata negli anni Novanta, era stata da tempo dichiarata inagibile e messa in sicurezza attraverso l’installazione di ponteggi: rappresentava l’ultima sezione da rimuovere prima dell’avvio dell’atteso progetto di recupero e valorizzazione che dovrà interessare il terzo anfiteatro più grande costruito in epoca romana, annunciato nel 2016 con un finanziamento, da parte del ministero dei Beni Culturali, di cinque milioni di euro, poi ridotto a circa tre milioni e mezzo. Interventi che dovranno interessare proprio spalti e gradinate. Sul rogo indagano i carabinieri della stazione e del reparto radiomobile di Pozzuoli che ieri hanno effettuato i rilievi sul posto insieme ai vigili del fuoco. La struttura di legno sarebbe stata attraversata da alcuni cavi riconducibili a un impianto elettrico: solo nei prossimi giorni, con l’ausilio dei tecnici specializzati, si potrà capire se questi fossero o meno in tensione. Diverse le ipotesi al vaglio: da un’azione pianificata, quindi di matrice dolosa, al corto circuito o a un’autocombustione, nessuna pista viene esclusa. 


A dare l’allarme, poco dopo le 16, sono stati alcuni passanti che hanno notato una grossa nube di fumo provenire dall’arena, che fino a poche ore prima era stata aperta al pubblico. In quegli stessi minuti una scossa di magnitudo 1.7 preceduta da un boato faceva tremare la città. L’epicentro era tra via Celle e via Solfatara, a circa ottocento metri di distanza dall’Anfiteatro, rilevato dai sismografi dell’INGV a una profondità di 2,3 chilometri. Complice il vento in poco tempo le fiamme si propagavano avvolgendo l’intera struttura di legno. Tutt’intorno turisti e residenti dai cancelli riprendevano la distruzione. A fatica gli agenti della Polizia Municipale riuscivano a gestire il traffico, paralizzato da lunghe code e ingorghi. Solo verso le 20 terminavano le operazioni di spegnimento. Per motivi di sicurezza e per consentire i rilievi l’intera area riservata agli spettacoli è stata interdetta e inevitabilmente saranno annullati i prossimi appuntamenti in programma nell’arena, tra cui gli spettacoli del “Pozzuoli Jazz Festival” in programma per domani e dopodomani e l’incontro del 22 luglio con l’archeologa del Parco del Colosseo Federica Rinaldi. «Uno strappo al cuore per noi puteolani e per tutti quelli che amano il nostro patrimonio archeologico. Su questo sito e sui tanti altri presenti in città si sta lavorando con progetti, in rete con il Mibact e con il Parco archeologico dei Campi Flegrei. Siamo stati sempre presenti, e ancora lo saremo: si intervenga e si faccia presto per sostenere i nostri Beni», ha commentato in serata il sindaco Vincenzo Figliolia.
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Il Mattino