Ha poco più di 18 anni e frequenta il quarto anno alle superiori, in una scuola della zona flegrea: all'alba di domenica scorsa è stata violentata nei pressi del...
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La ragazza balla e si diverte in una delle tante discoteche che si trovano tra il lungomare tra Pozzuoli e Bagnoli. Decibel al massimo, balli scatenati e divertimento. All'uscita dalla discoteca, per motivi ancora tutti da accertare, la 18enne si stacca dal gruppetto di amiche e amici con le quali era andata a ballare e si intrattiene all'esterno del locale con un uomo. Chiacchierano. Nessuno delle amiche si insospettisce. Anzi, pensano che tutto sia tranquillo. Ma poco dopo per la ragazza inizia un incubo. Secondo il racconto fatto ai medici e poi finito nella informativa inviata in procura, l'uomo all'improvviso avrebbe strattonato la ragazza, costringendola a seguirlo verso la sua auto. La 18enne, in preda al panico, avrebbe anche cercato di chiedere aiuto, ma il suo aggressore le avrebbe tappato la bocca per evitare che urlasse, prima di scaraventarla sui sedili posteriori e muoverle violenza sessuale.
Un incubo, con la ragazza che poi ha trovato la forza di chiamare le amiche e farsi lasciare in ospedale. Non ha voluto che le amiche le facessero compagnia in quei drammatici momenti. Non ha voluto nessuno con sé. I medici, dopo aver constatato i segni di violenza, l'hanno dimessa. Una storia i cui particolari appaiono ancora molto sfocati. Chi era quell'uomo che ha avvicinato la 18enne? Si conoscevano già o si sono visti per la prima volta in quella discoteca? E perché, poi, la ragazza si è fidata e si è intrattenuto con lui prima di finire vittima di un raptus? Domande alle quali dovranno dare una risposta le forze dell'ordine e la magistratura che indagano sulla vicenda. E su questa storia si muove anche lo Sportello Spazio Donna, il punto di ascolto creato a Pozzuoli con i fondi regionali. «Abbiamo avuto la segnalazione di questa ennesima storia di violenza ai danni di una giovanissima donna - dice Melania Picariello, dello Spazio Donna - Con la massima tutela della vittima, ci sentiamo in dovere di lanciarle un appello affinché ci contatti. Nella nostra struttura, gratuitamente, la faremo seguire da una psicologa e da un avvocato penalista. Abbiamo notizia che la ragazza sia una studentessa delle superiori. Comprendiamo, per esperienza, il disagio e il dramma che sta vivendo in questi giorni. Questa giovanissima vittima di violenza deve sapere che siamo a sua completa disposizione e che le istituzioni sono dalla sua parte per tutelarla e scoprire il suo aguzzino. Non deve sentirsi sola in questi terribili momenti».
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Il Mattino