C’è anche chi si è comodamente seduto, accovacciato sulla terrazza senza protezioni, vista mare. ...
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Stiamo parlando dell’ex ristorante “Vicienzo a mare” a Pozzuoli, un rudere in cemento armato ormai in disfacimento, nei pressi del lungomare Pertini, e della cattiva abitudine, da parte di alcuni giovani, di introdursi nel palazzo fatiscente e scorazzare liberamente tra i resti dei piani, delle terrazze e dei balconi, a loro rischio e pericolo, in cerca di un selfie mozzafiato o di isolamento.
Non bastano, a quanto pare, le misure protettive poste in essere a più riprese per impedirne l’accesso: l’ultima falla nella rete di sicurezza, che cinge per intero il perimetro della struttura, è dalla scogliera dove, a quanto pare, è possibile nuovamente l’accesso.
Dopo una lunga vicenda processuale durata ben trentasette anni e caratterizzata da alterne decisioni giudiziarie, quest’estate, il Consiglio di Stato, ha deciso che la struttura di cemento sul lungomare di Pozzuoli, conosciuta come ex Vicienzo a mare «non è abusiva e quindi non va abbattuta» dando così ragione alla tesi dei proprietari; tuttavia il sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia, in una nota ha fatto sapere che: «La decisione del Consiglio di Stato sull’ex Vicienzo a Mare ci indica un percorso diverso rispetto a quello intrapreso dall’ amministrazione comunale. I giudici hanno stabilito che l’opera non è abusiva, ne prendiamo atto, ma la possibilità di abbattere il manufatto c’è sempre. Abbiamo un progetto che ci è stato finanziato nell’ambito del Programma Piu Europa per completare la riqualificazione del lungomare di Pozzuoli e lo porteremo avanti cambiando strategia». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino