Quando il figlio gli ha riferito di essere stato strattonato dalla maestra, non ci ha visto più. E così, all'uscita di scuola, non ha perso l'occasione per...
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«Vai al tuo posto immediatamente»: parole alle quali il piccolo, che ieri è apparso particolarmente irrequieto e vivace, non avrebbe dato alcun peso. Di conseguenza, l'insegnante lo avrebbe afferrato per il braccio sinistro accompagnandolo al suo posto e costringendolo a sedersi. Risultato? Nessun livido, ma un paio di graffi e un lieve arrossamento poco più giù dell'ascella che il bambino, tuttavia, non ha mancato di far notare ai genitori che ieri l'attendevano all'uscita del plesso di via delle Acacie: «La maestra mi ha sgridato e tirato per un braccio», avrebbe riferito alla madre e al padre. A quel punto l'uomo non ci ha visto più e, dopo essersi fatto largo tra la folla di genitori pronti a prelevare i figli da scuola, ha raggiunto l'insegnante dalla quale pretendeva spiegazioni: «Perché ha afferrato il bambino per il braccio? Che modi sono questi?» La donna non ha avuto nemmeno il tempo di offrire la propria versione dei fatti: nel giro di pochi minuti il padre di quello scolaro un po' troppo vivace le ha assestato un paio di schiaffi. E solo l'intervento del personale della scuola, degli altri genitori presenti in via delle Acacie e dei carabinieri dell'aliquota radiomobile di Sorrento ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente facendo in modo che tutto tornasse rapidamente alla normalità.
Il bambino e la maestra sono stati accompagnati all'ospedale «Santa Maria della Misericordia» di Sorrento, dove i medici del pronto soccorso hanno assegnato loro rispettivamente cinque e dieci giorni di prognosi. Al momento, la vicenda è sotto la lente d'ingrandimento dei carabinieri della stazione di Piano. La maestra ha preferito non sporgere querela, ma non è escluso che possa farlo già nelle prossime ore: troppo forte il clamore che la vicenda, in poche ore, ha scatenato in città e nel resto della penisola sorrentina. Carichi di sdegno i commenti sui social network dove la notizia dell'aggressione si è diffusa in un batter d'occhio. «Ormai siamo alla frutta», ha scritto un residente su Facebook mentre un'altra internauta ha laconicamente aggiunto: «Credevamo che dalle nostre parti non si potessero verificare episodi del genere. Invece certe cose succedono anche da noi».
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Il Mattino