Base operativa sui monti Lattari e import di droga di ogni tipo anche dall'estero: la prescrizione salva narcotrafficanti e pusher, arrivano solo quattro condanne. Tra i 17...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Monti Lattari, scoperte sette nuove piantagioni di canapa indiana
I FATTI
Lo scorso febbraio la requisitoria del pm Sergio Ferrigno, che aveva riscontrato la prescrizione per quasi tutti i reati. Si tratta di fatti avvenuti dal 2006 al 2009, arrivati a processo solo nel 2016 e per i quali non ha retto l'aggravante della transnazionalità. Se nel frattempo Di Lorenzo è stato ammazzato, era morto per cause naturali anche Gaetano Apicella, per il quale i giudici del tribunale di Torre Annunziata (presidente di collegio Fernanda Iannone, a latere Silvia Paladino e Luisa Crasta) hanno disposto di non dover procedere. Sono arrivate le condanne per quattro imputati: a sei anni e nove mesi per spaccio di cocaina per Domenico Marasca, pregiudicato di Torre Annunziata, già detenuto per spaccio e coinvolto in un'inchiesta sulla droga nelle Marche, e a cinque anni ciascuno per Gianluca Di Benedetto (già in carcere in Abruzzo sempre per gli stessi reati), Mario Ordinanza (accusato di una fornitura di hashish da 11 chili) e Francesco D'Auria, condannato per aver gestito tutte le fasi di acquisto semi, semina e irrigazione di una piantagione di canapa indiana da 280 piante in Puglia, a Grottaglie. Base operativa a Gragnano, dunque, ma piantagioni e acquisti di partite di hashish e cocaina un po' in tutta Italia e all'estero.
Trattandosi in gran parte di acquisti di marijuana, ritenuta droga leggera, è arrivata la prescrizione a cancellare le accuse per Stefano Chianese, i due cugini omonimi Pasquale Gargiulo, Catello Lauro, Pietro Marasca e Giuseppe Vicedomini, in gran parte residenti tra Casola e Lettere. Assolti per non aver commesso il fatto Antonio D'Auria, Alfonso De Maio e Diodato Ordinanza, stessa formula (ma con il beneficio della prescrizione per altri capi d'imputazione) per Pasquale Ammendola e Antonio Vicedomini. Nel frattempo, sui Lattari si continua a seminare cannabis e i narcos continuano ad ammazzare chi non si piega alle regole del mercato. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino