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È morta la nonnina di Procida, zia Assuntina Capodanno. Aveva compiuto 106 anni il 15 agosto scorso, giorno del suo onomastico. Di certo era la più anziana dell'isola, in un'isola dove i centenari non sono pochi. Da qualche giorno aveva accusato qualche fastidio.
«Non aveva più voglia di leggere -, racconta la figlia Antonietta - lei che, alla sua bella età divorava giornali e libri».
Altro ricordo indelebile il dramma dell'emigrazione vissuta e attraverso le vicende dei suoi fratelli. «Prima e dopo la seconda guerra mondiale nell'isola si pativa la fame. Mio fratello Salvatore, insieme ad altri procidani, emigrò in Algeria, a Mers El Kebir, dove il mare era molto pescoso. Vi portarono la devozione per il nostro santo patrono San Michele». E poi: «Quando mangio le alici fritte, la mia pietanza preferita diceva mi vien da pensare a quando durante la guerra mio padre Michele che faceva il pescatore alla Chiaiolella non poteva uscire a pesca con la lampara. Allora c'era l'oscuramento e la pesca era vietata». Alla vigilia dell'anno che la vedrà capitale della cultura, Procida perde con zia Assuntina un pezzo della sua memoria storica.
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