«Inchieste giornalistiche di questo tipo finiscono per avere ricadute negative sulle acquisizioni delle indagini. L'inchiesta di Fanpage probabilmente tra due, tre anni...
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«Sul merito dell'inchiesta di Fanpage sono felice che si siano smascherati contesti di illegalità, ma sull'aspetto della correttezza della legge, l'agente provocatore non corrisponde alle nostre regole processuali e legali» ha sottolineato il procuratore. «L'agente provocatore è colui che interviene creando una situazione di illegalità e questo non è consentito dal nostro ordinamento - ha proseguito -.
«Queste aggregazioni di giovani» ha poi detto de Raho sulla giornata, «a volte sono il riflesso di emarginazione sociale, altre volte invece si tratta proprio del controllo della camorra sul territorio che si manifesta anche in maniera estremamente dura. Nei primi casi si può ricorrere ad interventi attraverso la scuola e la cultura, negli altri invece anche con misure drastiche come quella della sospensione della potestà genitoriale». Queste le parole del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho intervenuto a Napoli nel corso del convegno diocesano Caritas 2018 “Quale Caritas alla luce del magistero di Papa Francesco”, durante il quale ha anche parlato del fenomeno babygang. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino