Prof picchiato fuori scuola a Villaricca: aveva sgridato gli alunni, poi il raid

Prof picchiato fuori scuola a Villaricca: aveva sgridato gli alunni, poi il raid
Picchiato brutalmente a Villaricca in via Giancarlo Siani, all'esterno dell'istituto comprensivo intitolato alla memoria del cronista del Mattino ucciso dalla camorra. Ne...

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Picchiato brutalmente a Villaricca in via Giancarlo Siani, all'esterno dell'istituto comprensivo intitolato alla memoria del cronista del Mattino ucciso dalla camorra. Ne avrà per venti giorni il docente aggredito ieri da due giovani, di età compresa tra i 15 e i 20 anni, che si sta adesso cercando di identificare. La vittima delle violenze è un 51enne residente a Napoli. È un supplente ed è in servizio a Villaricca dallo scorso 4 novembre. In questo breve lasso di tempo, tuttavia, avrebbe avuto degli screzi con diversi alunni della sua classe, che in più di un'occasione ha aspramente rimproverato. È stato proprio lui a raccontarlo ai carabinieri della locale stazione, dove ieri si è recato per sporgere denuncia.



Erano le 12 di ieri quando l'uomo, insegnante di Lettere, stava per allontanarsi dalla scuola a bordo del suo ciclomotore. Secondo quanto raccontato ai militari dell'Arma, sarebbe stato avvicinato da due ragazzi che lo hanno colpito ripetutamente con calci, pugni e schiaffi, ferendolo al volto, al collo e alla testa. Una spedizione punitiva, un pestaggio in piena regola, con gli aggressori che però - ha raccontato il docente - non avrebbero in alcun modo fatto cenno a vicende e dinamiche interne all'istituto scolastico. Ai carabinieri di Villaricca l'uomo ha raccontato di non conoscere gli aggressori e di essersi salvato dalla furia cieca dei due solo grazie all'intervento di alcuni colleghi che erano nei paraggi. Dopo il pestaggio, il docente si è recato - sempre a bordo del suo scooter - presso il vicino ospedale di Giugliano, dove i medici gli hanno riscontrato ecchimosi, contusioni e lesioni giudicate guaribili in venti giorni. Per i militari di Villaricca non è da escludere l'ipotesi che si sia trattata di una vendetta, verosimilmente orchestrata e portata a compimento da qualche familiare o amico degli studenti - ragazzi di terza media - rimproverati nei giorni scorsi dal docente. Le indagini, tuttavia, non potranno avvalersi del supporto di immagini registrate da sistemi di videosorveglianza: la scuola non ne è dotata e quelle installate dal Comune non sarebbero funzionanti.



Il pestaggio dell'insegnante ha scosso l'intera platea scolastica e innescato un coro unanime di indignazione. «Un episodio di violenza vergognoso, proviamo il più profondo sdegno verso gli autori di questo ignobile gesto. Esprimiamo solidarietà verso il nostro collega aggredito vigliaccamente all'uscita da scuola»: questo il commento, pubblicato in una nota ufficiale, di Luigi Moliterno, dirigente scolastico della scuola Siani, scuola che - come tutte quelle intitolate al cronista ucciso dalla camorra - si è spesso distinta per iniziative di legalità. Il preside ha poi aggiunto: «La grande amarezza che proviamo oggi non deve scoraggiarci e indurci alla resa, ma renderci più forti nella convinzione del ruolo di fondamentale importanza dell'istituzione scolastica come presidio di educazione e di legalità». La notizia ha fatto rapidamente il giro della città. Solidarietà alla vittima delle inaudite violenze è stata manifestata da centinaia di utenti Facebook: colleghi dell'insegnante, personale scolastico, ma anche da tantissimi genitori. «La persona aggredita è un mio caro amico - scrive Claudio - Il fatto non deve restare impunito: si tratta di un'aggressione a un docente e pertanto, mi sento colpito personalmente. A lui la solidarietà di tutti i colleghi». Giuseppe, invece, aggiunge: «Altro che ragazzi, altro che giovani disadattati: è ora di inasprire le pene e di essere meno permissivi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino