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Protesta questa mattina a Napoli, in piazza del Plebiscito, davanti alla prefettura. Mobilitati i lavoratori metalmeccanici dell'area casertana. «Per far presente - spiega Crescenzo Auriemma, segretario generale Uilm Campania - la grave situazione che si è creata a seguito dello sblocco dei licenziamenti. Nelle ultime settimane sono scattate centinaia e centinaia di licenziamenti nelle aziende del territorio creando una fortissima tensione sociale». Non solo: «In questa provincia - aggiunge Auriemma -, nelle aree Zes, stentano a decollare i progetti di reindustrializzazione. Chiediamo che il governo intervenga immediatamente, anche perché vista la situazione di estrema gravità che si è creata la tensione nella popolazione e tra i lavoratori è davvero alle stelle. Il governo, ma anche le altre istituzioni a partire dalla Regione Campania non si girino dall'altra parte e facciano tutto il possibile per porre rimedio ad una catastrofe sociale».
«Le imprese di Terra di Lavoro sono in ginocchio, il loro futuro è incerto. Chiediamo alla Regione Campania di essere parte attiva, di prendere queste vertenze in mano con forza e di porsi a capo nel confronto con il governo di quella che noi definiamo una "vertenza Campania per l'industria"», afferma il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, partecipando alla manifestazione proseguita a palazzo Santa Lucia e promossa da Fim Fiom Uilm sulla crisi dell'industria a Caserta. «Non solo Caserta, non solo Napoli - aggiunge Ricci - non solo Jabil e Whirlpool, ma sono tante le imprese a rischio, tanto indotto che rischia di saltare, tanti lavoratori che a ottobre non troveranno una soluzione ai loro problemi.
«Per molte aziende del Casertano - ricorsa il segretario generale della Fiom Campania, Massimiliano Guglielmi - abbiamo provato a fare accordi di reindustrializzazione. Ad oggi quasi tutti questi accordi non stanno funzionando. È finito il tempo in cui si gestisce l'emergenza nell'emergenza, abbiamo bisogno di un governo regionale che da subito attivi un tavolo permanente di confronto, a partire dalle vertenze dell'industria metalmeccanica, in merito agli accordi che ad oggi sono stati puntualmente disattesi».
In agitazione anche i comitati contro il G20 organizzato in questi giorni a Palazzo Reale.
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Il Mattino