Modello minorenne ma il provino è hard: titolare di agenzia a giudizio

Modello minorenne ma il provino è hard: titolare di agenzia a giudizio
Il sogno di sfilare per «la più importante agenzia di modelli del sud Italia» passava per una serie di «provini» video dai contenuti spinti inviati...

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Il sogno di sfilare per «la più importante agenzia di modelli del sud Italia» passava per una serie di «provini» video dai contenuti spinti inviati su WhatsApp. Ma a cadere nella rete della «iena della moda» sarebbero finiti anche dei minorenni. Luigi Arsenio, in arte «Luis Arsenio», è adesso a processo, accusato di detenzione di materiale pedopornografico. Il 35enne, titolare della «Zero Models Agency», era già finito nel mirino proprio del programma Le Iene per i suoi insoliti provini per selezionare modelli per shooting fotografici che, come lui stesso raccontava, «prevedono anche nudi, ma si tratta solo di maggiorenni». Ipotesi, questi, che cozza con la ricostruzione effettuata dalla Procura di Torre Annunziata, con i sostituti Emilio Prisco ed Alessandra Riccio che hanno portato a processo il 35enne di Trecase, assistito dagli avvocati Lafranco e Vitiello. Ieri si è tenuta la prima udienza dibattimentale, dinanzi al giudice monocratico Silvia Paladino, e ha visto comparire i primi due testimoni dell'accusa.


IL CASTING
Tutta la vicenda parte dalla denuncia di un giovane aspirante modello di Castellammare di Stabia, all'epoca dei fatti (fine del 2018) appena 17enne. Il ragazzino aveva risposto ad un annuncio online, era iniziato lo scambio di messaggi con Arsenio e racconta la denuncia anche i primi incontri, ai quali si era presentato accompagnato dai genitori, visto che ovviamente non aveva ancora la patente. Dopo aver inviato alcuni video, il 17enne era stato invitato a presentarsi da solo ad un inconsueto appuntamento. In quella sede, il ragazzino aveva ricevuto una richiesta più spinta di nudo integrale con genitali bene in vista ed aveva deciso di denunciare subito tutto alla polizia, prima di tornare a casa. Gli investigatori avevano, dunque, eseguito il sequestro di due computer ed un cellulare in possesso di Luis Arsenio, trovando in totale una trentina di fotografie e ben 25 video di giovani non identificati e dall'età «dubbia». Proprio sui video si è concentrata l'attenzione degli investigatori, che hanno riscontrato i vari «step» già raccontati da alcuni aspiranti modelli alle Iene: prima un filmato di nudo con asciugamano, poi un nudo integrale, infine una scena erotica a contenuto spinto. Sul telefonino tutti i contenuti erano stati rimossi e non è stato possibile stabilire se fossero stati scaricati, visionati oppure addirittura diffusi. Invece, alla tv Arsenio aveva mostrato come sul cellulare «ho ricevuto 2500 video in meno di un anno».

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I TESTIMONI

Nell'udienza di ieri, sono stati ascoltati un poliziotto della Postale e il perito che ha effettuato la copia forense del contenuto sui computer. Nella classificazione delle immagini trovate sugli strumenti elettronici, pesano molto proprio quelle foto e quei video di ragazzi giovanissimi, intorno ai 18 anni mese più, mese meno che si mostravano completamente nudi sperando di poter superare la selezione. La tesi difensiva, però, è molto semplice: «Luis ha chiesto l'invio di video solo a maggiorenni». E, a sostegno di questa ipotesi, i suoi legali hanno prodotto diverse chat dello stesso imputato con molti aspiranti modelli. Nelle conversazioni, il 35enne ha sempre specificato «questo è un lavoro da maggiorenni». Tutto questo, però, non corrisponde al racconto del 17enne stabiese, oggi maggiorenne e costituito parte civile al processo con l'avvocato Alfonso Piscino. Alla prossima udienza, l'aspirante modello e lo stesso Luis Arsenio saranno in aula per rispondere alle domande di pm e difensori. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino