«Per i magistrati vige una regola: arrivati ad una certa età devono andare in pensione obbligatoriamente, e questa età era di 72 anni. Recentemente il governo...
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«Quando c'è un magistrato scomodo a capo di una procura, il Parlamento, il governo modificando l'età per esempio abbassando da 72 a 70 anni, costringerà a quel magistrato ad andare in pensione immediatamente. Così come se si vuole impedire a un magistrato di ricoprire un certo ruolo, si può sempre intervenire in quell'età modificandola e portando così quel magistrato a non avere i requisiti per ricoprire quel ruolo. È già successo in passato» ricorda il senatore che aggiunge: «Ciò succederà anche per il procuratore nazionale antimafia, il quale compirà 70 anni a breve e non potrà completare il suo percorso di coordinamento della Procura nazionale antimafia. E così tantissimi uffici giudiziari perderanno il loro capi, ci sarà un blocco probabilmente dell'attività giudiziaria».
Crimi riporta anche quanto accaduto in Commissione, al Senato: «c'era la possibilità di sospendere l'applicazione di questa legge e impedire così questo fatto grave alla Procura di Napoli, e c'era un emendamento presentato da un membro del Pd, un emendamento presentato dal sottoscritto, emendamenti presentati da altre forze politiche. Questi emendamenti sarebbero stati votati anche da alcuni senatori Pd, penso al senatore Gotor e al senatore Migliavacca. La mattina in cui si sarebbe dovuto votare, questi senatori sono spariti dalla Commissione. Che sia stato il capogruppo che siano stati loro non importa, sta di fatto che questi senatori che avrebbero in libertà votato perché sapevano della gravità di quello che stava accadendo, sono stati sostituiti». Insomma, «mentre tutti i giornali si concentrano sugli sms, sul gossip, in questo momento a Napoli si sta conducendo un'indagine importantissima, l'indagine sull'appalto Consip che vede coinvolto il ministro Lotti. Su questo - avverte - dobbiamo tenere alta l'attenzione». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino