Quarto. «Ci hanno delegittimato in diretta, in centinaia». C'è molta rabbia tra gli oltre 400 giunti in piazzale Europa a sostegno del...
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L'hanno attesa fin dal pomeriggio, acclamata. «Sindaco non dimetterti, vai avanti. Noi siamo tutti con te». Sono arrivati da Vico Equenze, Casoria, Sant'Antonio Abate, Pagani. Lanciano l'hashtag #Hovogliadilegalità. Dall'entusiasmo allo scoramento nel giro di poco. «L'hanno scaricata mentre eravamo tutti qui, come è possibile?». Ma non sono pochi coloro che si aspettavano un epilogo simile. Sono gli stessi che di certo non sono rimasti stupiti dall'assenza dei «big» del Movimento. Tra tutti Luigi Di Maio e Roberto Fico. Il primo non mette piede in città da giugno, dalla vittoria plebiscitaria al turno di ballottaggio. Quando nessuno si aspettava che su Quarto sarebbe finita ancora una volta l'ombra dello scambio tra politica e malavita.
La camorra che i sostenitori di Rosa Capuozzo dicono abbia sbattuto contro il muro eretto dalla stessa fascia tricolore. Tanto che il presidente del consiglio comunale, Lorenzo Paparone, si lascia andare ad uno sfogo che sa tanto di delusione per il Movimento: «È la prima volta che un sindaco che combatte la camorra viene invitato a dimettersi». Delusione che serpeggia tra «semplici» militanti. Ma anche chi non ha mai nascosto la propria vicinanza ai pentastellati. È l'omologo di Bacoli del sindaco Capuozzo: Josi Gerardo Della Ragione. «Rosa è stata votata dal popolo ed oggi ha ricevuto un'altra elezione popolare - sottolinea - Non deve dimettersi, deve continuare ad amministrare questa città. Oggi gli 8mila sindaci d'Italia devono sentirsi tutti sindaco di Quarto». E quando gli si fa notare ciò che Grillo ha da poco postato si Facebook, il sindaco bacolese spiega: «Rosa è il sindaco di Quarto ed è ai cittadini che bisogna chiedere se la vogliono. Non prendendo decisioni dall'alto».
Uno scollamento tra la base, i sostenitori di «Rosa» e i vertici nazionali del Movimento, dunque.
Il Mattino