Duro post pubblicato stamattina da Asìa Napoli sulla sua pagina di Facebook. L’azienda, che si occupa della gestione dei rifiuti in città, ha utilizzato il...
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«Controlli per il nuovo Porta a Porta di Arenella – si legge nel post –. Questa volta l’attenzione degli ispettori è rivolta ad alcuni cittadini di Via Bernardo Cavallino che non hanno nessuna volontà di differenziare correttamente i rifiuti depositando le buste in modo selvaggio vicino alle campane o lungo la strada senza rispettare quanto previsto dal calendario di zona». Un malcostume che i responsabili della comunicazione Asìa Napoli attribuiscono ad abitudini troppo radicate: «Per anni hanno sversato nei cassonetti grigi stradali senza differenziare, nonostante fossero già presenti campane e bidoncini dell’umido – continua il post –. È facile immaginare che “gli irriducibili” siano gli stessi cittadini che criticano la città additando l’inciviltà e il mancato rispetto delle regole senza mettersi mai in discussione».
Poi il tono del messaggio si fa ancora più aspro, denunciando la mancata volontà di una minoranza di residenti della zona di sottostare alle regole stabilite per differenziare la raccolta della spazzatura: «Ora che gli si propone un cambiamento, eliminando l’adorato cassonetto grigio (dove facevano confluire tutta la loro inciviltà) e gli si impone una regola che prevede la corretta separazione dei rifiuti e un calendario di raccolta, ecco la loro risposta: abbandonare tutti i giorni i sacchetti non differenziati a terra (“tanto ce ne sono già altri”) o addirittura buttarli nelle campane, vanificando lo sforzo della maggior parte dei cittadini, che stanno rispondendo positivamente alla raccolta differenziata nel rispetto delle regole e dell’ambiente».
Infine, il lungo post lancia un’esortazione a impegnarsi di più nell’attività di selezione e collocazione della spazzatura: «Differenziare correttamente un rifiuto, depositarlo nella giusta campana, verde per il vetro, gialla per la plastica e i metalli e bianca per la carta, così come esporre un contenitore per l’umido, per la carta o per il vetro nelle ore e nei giorni previsti dal calendario di zona più che un dovere civile è un atto d’amore verso la propria città».
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Il Mattino