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Tutto grazie al coraggio di Irina che non ha voluto subire altri soprusi e ha filmato con il suo telefonino gli uomini dei Giuliano che con un'irruzione chiedevano una tangente agli extracomunitari che vivevano in un palazzo di Forcella, in via Pace, ex roccaforte del clan. Sono arrivati - grazie alle immagini riprese da Irina - altri due arresti, portando a sei il numero di soggetti orbitanti intorno al clan ad essere destinatari delle misure cautelari. Tra gli arrestati della scorsa settimana figura Salvatore Giuliano, il killer della 14enne Annalisa Durante, uccisa nel 2014 per un proiettile vagante sparato dall'erede del ras di Forcella.
La storia è quella che il Mattino sta documentando da alcuni giorni. Irina, sessantenne da anni residente in Italia con un regolare lavoro di badante, ha filmato nelle scorse settimane con il proprio cellulare gli uomini dei Giuliano che chiedevano una tangente ai residenti di un palazzo di via Pace e tentavano di buttare fuori i proprietari. «Qui comandiamo noi», dicevano durante le irruzioni chiedendo il doppio fitto agli inquilini. Una storia di racket e soprusi fermata grazie al coraggio di una donna proveniente dalla Romania che non ha voluto piegarsi. Gli ultimi a finire in manette sono stati il ventisettenne Alessio Vigorito e Cesare Morra, entrambi difesi dall'avvocato penalista Roberto Saccomanno assistito da Francesco Esposito e Leopoldo Perone. Agli atti dell'inchiesta ci sono finiti proprio gli screenshot del filmato girato da Irina che ha ripreso in volto i protagonisti dell'irruzione fornendo agli inquirenti delle prove giudicate inconfutabili. Nei giorni scorsi erano già finiti in cella Salvatore Giuliano, Antonio Morra, Giuliano Cedola e Cristiano Giuliano.
Il blitz contro il clan avviene grazie alle denunce dei residenti che non volevano pagare il doppio affitto, dovendo accollarsi anche un mensile da pagare ai Giuliano.
Il Mattino