Codice rosso per l'emergenza bombe del racket ad Afragola. A meno di ventiquattro ore dall'attentato esplosivo al negozio Il bello dell'Intimo, la notte scorsa i...
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LA PAURA
L'esplosione è avvenuta nel corso della notte ed ha svegliato di soprassalto diversi residenti della zona densamente abitata. E come avviene in questi casi, sono state numerose le telefonate allarmate dei cittadini al centralino del 113. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato di Afragola, diretto dal vice questore Stefano Iuorio, che hanno fatto i rilievi e sentito il titolare, che come da consolidato copione, ha dichiarato di non aver mai ricevuto richieste estorsive nè minacce. I danni riportati dalla struttura commerciale sono riferiti alla serranda, alla porta di vetro retrostante ridotta in frantumi e alla distruzione di alcune bottiglie di liquori accatastate vicino al punto in cui è esploso l'ordigno.
L'EMERGENZA
«Sono amareggiato e preoccupato per questa grave situazione dice al telefono Claudio Grillo, il primo cittadino di Afragola e spero che le forze dell'ordine presenti sul territorio comunale, che fanno un lavoro davvero lodevole nonostante gli anemici organici, possano risolvere positivamente questa nuova emergenza. Nelle prossime ore chiederò a polizia e carabinieri se è il caso di chiedere al Prefetto la riunione di un tavolo sulla sicurezza».
In poco più di una settimana i bombaroli del racket hanno consegnato missive esplosive ad una pizzeria di Via Sicilia, al negozio Dafne zona di via Lombardia, nella notte tra Natale e Santo Stefano, all'attività commerciale Il bello dell'Intimo, in Via De Gasperi, stesso rione dei due attentati precedenti e la scorsa notte al supermarket Malinconico. Quattro attentati, che secondo alcuni inquirenti, costituiscono il de profundis del clan Moccia o di quello che ne è rimasto per l'azzeramento dell'intera cosca, i cui componenti storici sono stati arrestati e si trovano - da detenuti - a fronteggiare una pletora di pentiti, che stanno svelando ai magistrati della Dda mezzo secolo di camorra. L'ipotesti investigativa più accreditata sulla matrice degli attentati, riguarda la prossima invasione delle prime armate del clan della Vannella Grassi, che conta nel rione Salicelle amicizie di vecchia data e parentele strette.
LA DISFATTA
In questo scenario va anche raccontata la «Caporetto» della costola di Casoria del clan Moccia. Il capo zona, o quello ritenuto tale dagli inquirenti nella figura di Giuseppe Iodice, detto Peppe a siberia, dopo la stesa, una bomba, e un tentato omicidio sulla linea di confine tra la stessa Casoria e San Pietro a Patierno, zona dei girati, è praticamente scomparso dalla circolazione, lasciando altro campo libero. Difficile se non impossibile, prevedere uno sky line sulla zona a nord di Napoli, tendente al sereno. Di certo sarà rosso sangue. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino