Disposte misure di protezione nei confronti dell'avvocatessa vittima di un attentato ad Acerra. La sua abitazione centrata da tre colpi di pistola tre notti fa sarà...
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LO SCENARIO
Le indagini dei poliziotti del commissariato di Acerra coordinate dal vicequestore Antonio Galante proseguono senza sosta per individuare gli autori del raid, ma anche per individuarne il movente. Sicuramente non si tratta di una «stesa» con proiettili sparati a caso: quei colpi di pistola calibro 7,65 sarebbero stati indirizzati proprio al balcone dell'appartamento della legale civilista. Il raid è stato preceduto nei giorni precedenti da un altro inquietante episodio: alcuni sconosciuti avrebbero versato nei pressi della porta d'ingresso dell'appartamento della benzina pronta ad essere data alle fiamme. Un attentato fallito per l'intervento di alcuni vicini. Ci sarebbero anche delle immagini catturate da alcune telecamere a circuito chiuso di cui è dotato il palazzo di via Soriano, strada centrale a pochi passi dal duomo di Acerra. Un episodio che era già stato prontamente denunciato alle forze dell'ordine dall'avvocatessa. Come anche altre immagini sono state registrate dalle telecamere di alcuni esercizi commerciali della zona durante il raid messo a segno tre notti fa. A sparare sarebbero state due persone a volto scoperto a bordo di una moto che poi si è allontanata velocemente.
LE IPOTESI
Avvertimento o ritorsione per qualche episodio legato alla sua attività professionale o addirittura una vendetta di tipo personale? Gli indagini sono coperte dal massimo riserbo, anche se si sta scandagliando l'attività professionale del legale alla ricerca di qualcosa che abbia potuto provocare quella folle e criminale reazione. A. C. , 48 anni è molto nota e stimata in città ed oltremodo benvoluta e non solo per la sua professionalità. E suo marito è un impiegato di una società privata altrettanto stimato. Oltre ad esercitare la sua professione di avvocato prevalentemente civilista, A.C. ricopre anche l'incarico di vice procuratore onorario presso il tribunale di Torre Annunziata dove nei giorni scorsi sono finiti in manette tre giudici di pace, due carabinieri, una decina di legali, medici, professionisti e periti per una truffa di falsi incidenti automobilistici. Inoltre per conto del tribunale di Nola si occupa anche di procedure esecutive di sfratti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino