La scuola è chiusa, non per i ladri: raid al liceo nel Napoletano, via con maxibottino hitech

La scuola è chiusa, non per i ladri: raid al liceo nel Napoletano, via con maxibottino hitech
Almeno centomila euro, è questo il valore del bottino messo a segno dai ladri nella sede distaccata del liceo scientifico, artistico audiovisivo e multimediale...

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Almeno centomila euro, è questo il valore del bottino messo a segno dai ladri nella sede distaccata del liceo scientifico, artistico audiovisivo e multimediale “Giordano Bruno” di via Capecelatro a Grumo Nevano. Senza valutare i danni arrecati a infissi e strutture per accedere all’area interna all’istituto. I ladri hanno portato via il materiale informatico e audiovisivo necessario per l’attività didattica ormai prossima alla ripresa. Sotto accusa un muro crollato da oltre 4 anni e sulla cui riparazione si palleggiano le responsabilità Comune e Città Metropolitana.  


Il colpo la scorsa notte. Poco dopo mezzanotte è suonato l’allarme sul telefonino della vicepreside, Annamaria Di Lorenzo, a cui Maria Luisa Buono, dirigente scolastico del liceo, sede distaccata di quello di Arzano, ha affidato il coordinamento dell’istituto. Nonostante l’ora tarda la professoressa Di Lorenzo - come ha poi spiegato ai carabinieri della caserma di Grumo, guidati dal comandante Giuseppe Garozzo - si è recata sul posto. Insieme al vigilante della sicurezza privata ha effettuato il sopralluogo senza notare nulla d’insolito. Il vigilante ha quindi riattivato l’impianto d’allarme. Ma i malviventi sono tornati dopo qualche ora, secondo quanto testimoniano le immagini del sistema di videosorveglianza, collegato a ben 8 telecamere. Hanno praticato un foro nel muro del laboratorio d’informatica e hanno poi tagliato con un flex la porta blindata e successivamente l’armadio-cassaforte dove erano conservati 62 computer portatili, 25 tavolette grafiche, alcune macchine fotografiche digitali, oltre a vari Ipad e un Mac-pro. Valore 100mila euro, per una attrezzatura indispensabile per la didattica audiovisiva e multimediale, acquistata con i fondi europei. I ladri hanno fatto piazza pulita: non hanno lasciato neppure un mouse. La direzione della scuola adesso fornirà agli investigatori le matricole del materiale rubato, quanto meno per renderne difficile la vendita. Restano invece da quantificare i danni alle porte blindate (ne sono state danneggiate tre) e alla muratura. I ladri hanno preso di mira anche il distributore di merendine e bibite, che era vuoto, e lo hanno divelto, forse nella speranza di trovare del denaro.

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Ad accorgersi del furto uno dei dipendenti dell’istituto, che ha immediatamente allertato la vicepreside. Sul posto sono giunti, quindi, i carabinieri della caserma locale. A coordinare le indagini il capitano Andrea Coratza, della compagnia di Giugliano. I militari hanno effettuato tutti i rilievi e prelevato l’hard disk del sistema di videosorveglianza, che ha ripreso le due fasi del raid. La prima incursione poco dopo mezzanotte. La seconda poco dopo le tre. Dalle immagini si vedono quattro giovani che hanno il volto nascosto da mascherine e passamontagna. Hanno agito indisturbati. E, dopo aver completato il colpo, hanno anche voluto “firmarlo”, scrivendo “Grumo” con un disegno dell’organo sessuale maschile. Proprio in segno di spregio. Sotto accusa un muro, che ha ceduto in seguito a forti piogge circa 5 anni fa, aprendo un varco dal versante della rete ferroviaria, da cui è semplice accedere al cortile dell’istituto. Il plesso, originariamente di proprietà del Comune di Grumo, venne ceduto all’ex Provincia, che ora vorrebbe rivalersi sul Municipio, che invece declina l’onere. E nel frattempo i raid si ripetono. L’ultimo appena prima del lockdown, a febbraio, quando dopo aver procurato ingenti danni alle strutture i ladri non riuscirono a forzare completamente un altro armadio blindato dove erano custodite alcune attrezzature informatiche ma riuscirono a portar via tutti i tablet, alcuni pc, microfoni ed altri materiali.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino