«Ai lavoratori dei centri per l’impiego, dai navigator campani». C’era scritto così sull’intestazione della lettera di solidarietà che...
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«Oggi siamo qui per esprimere la nostra vicinanza ai dipendenti dei centri dell’impiego – spiega il navigator Stefano - Sappiamo che la fase due del reddito di cittadinanza non può essere sostenuta dall’attuale organico». I navigator sono stati accolti calorosamente dai dipendenti del centro di Fuorigrotta e dal funzionario responsabile, Giannandrea Trombino. «Non c’è nessun conflitto tra noi e loro, come vorrebbe la narrazione del governatore De Luca. Noi aspettiamo la firma della convenzione per poter mettere le nostre competenze a disposizione e contribuire al buon funzionamento della fase due del reddito di cittadinanza».
Fase che in Campania, regione italiana con il più alto numero di percettori, e in particolare a Napoli, incontra non poche criticità: basti pensare che il centro di Fuorigrotta, privato dei circa 30 navigator che avrebbero dovuto prendere servizio, può contare sulle forze di 12 dipendenti, chiamati da sei mesi a fare gli straordinari con apertura pomeridiana per smaltire ancora le pratiche del reddito di inclusione (Rei), lo strumento utilizzato prima del reddito di cittadinanza. In più a Napoli città si contano solo tre centri dell’impiego – Fuorigrotta, Scampia e via Pietro Raimondi – ai quali afferiscono le utenze di altri due centri che sarebbero dovuti sorgere dal 2000. Mai nati.
Un combinato disposto che ha spinto i tre centri che insistono sul territorio a esporre alla Regione Campania, tramite i suoi dirigenti, i dubbi e le perplessità in merito alla scadenze indicate dal governo per la fase due del reddito: entro metà dicembre, infatti, i centri campani dovrebbero essere in grado di convocare una prima tranche di 8500 beneficiari. Una mole di lavoro sulle spalle di soli 500 impiegati in servizio in Campania, che - considerati il mancato impiego dei 471 navigator, e i 650 posti banditi dal concorso della Regione per sopperire alla mancanza di personale- dovrebbe invece essere a carico di circa 1600 operatori.
«Siamo qui solo per dare la nostra collaborazione - sottolinea la navigator Ilenia - senza togliere nulla in termini di merito ed esperienza a chi lavora da anni nei centri per l’impiego. Continueremo la nostra partita sul fronte istituzionale e politico». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino