Chiude la sua campagna elettorale nella ex roccaforte rossa di San Giovanni a Teduccio. Il quartiere dei Napolitano, di Bassolino e di tutta la tradizione del vecchio Pci fatta di...
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Un paio di giorni fa De Luca ha chiesto ai suoi di fare qualcosa a Napoli Est tra la gente e senza dare la pubblicità alla cosa. Ci tiene però che sia qualcosa vecchio stampo e senza fronzoli. Niente palco e quasi la voglia di mettersi a usare un megafono, come faceva anni fa. Il quartiere, però, deve essere quello e la piazza vicino alla ex Corradini, l'azienda metallurgica che arrivò ad occupare 8mila persone fondata nel 1882 e chiusa dal lontano 1949. Ma questa non è solo la storia di una ex azienda ma di un'occasione perduta al pari di Bagnoli: un pezzo di archeologia industriale (dal 99 del Comune) che giace addormentato su una striscia di terra tra il mare e la linea ferroviaria che attende da decenni un progetto di recupero. Ma nulla.
Niente big del partito, figuriamoci, e nessun comunicato stampa per annunciare il piccolo evento vecchio stile. Nulla. «Voglio chiudere così la campagna elettorale», ha ripetuto ai suoi e ieri si presenta in piazza, come un aspirante consigliere qualunque, e sale su una pedana di appena 40 centimetri tra la gente. «Sono qui perché San Giovanni è San Giovanni, io vengo dalla povera gente e non dai quartieri alti. E sono qui - rimarca lui - perché avevo l'esigenza di venirvelo a dire io. Questo è il quartiere del popolo, della povera gente che si alza per lavorare e si spacca la schiena. Lo stesso mondo da cui vengo io», rimarca De Luca che tiene alle sue origini. E anzi le rivendica nell'ex quartiere operaio un tempo cassaforte dei voti del Pci prima e del Pd poi prima che i grillini, siamo a due anni fa, spazzassero via il vecchio cuore rosso. Quello che cerca di recuperare il governatore promettendo una rinascita del quartiere.
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«Sapete che di queste cose si è parlato per anni, come si è parlato anche di Bagnoli e del centro storico. La novità è che De Luca - dice rivolgendosi alla folla che l'applaude più volte - quando prende un impegno lo mantiene e secondo ci impegniamo a finanziare quest'opera. Abbiamo quindi le due cose essenziali: i soldi e la volontà e gli attributi per fare le opere che si decide di fare». «Vogliamo ora - aggiunge - una riqualificazione ambientale per creare il lungomare della Napoli est: tre chilometri che prevedono anche la riqualificazione dell'ex Corradini e la ricongiunzione del quartiere con il suo mare. Ci vorranno finanziamenti importanti ma noi ci impegniamo a trovare le risorse». Poi chiude rivendicando «di aver riconquistato la dignità della Campania e di Napoli alla faccia di quello che viene da Milano ogni tanto a chiedere i voti dopo aver offeso la città. Ma ricordatevi che - aggiunge sul Covid - se fosse successo qui quello che è accaduto in Lombardia, ci avrebbero fatto a pezzi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino