Regionali Campania 2020, De Siano sfida Salvini: «Matteo sbaglia, i campani vogliono un politico»

Regionali Campania 2020, De Siano sfida Salvini: «Matteo sbaglia, i campani vogliono un politico»
«Mara Carfagna per anni è stata più caldoriana di Caldoro: quindi basta allungare i tempi su Stefano perché così fa solo un assist a De...

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«Mara Carfagna per anni è stata più caldoriana di Caldoro: quindi basta allungare i tempi su Stefano perché così fa solo un assist a De Luca», attacca Domenico De Siano, senatore e coordinatore regionale di Forza Italia. E pure a Salvini che frena su Caldoro per un nome della società civile dice: «A chi ancora rincorre le sirene di una candidatura civica, ricordo che un recente sondaggio indica che solo il 7 per cento dei campani si affiderebbe ad un profilo del genere».


Senatore, su Caldoro ci sono frenate di Fi e pure della Lega.
«Non c'è alcun nodo. Nei giorni scorsi il massimo organismo deliberativo di Forza Italia ha indicato ufficialmente Stefano Caldoro come candidato presidente. Come tutti sappiamo da tempo i leader nazionali avevano stabilito che fosse il nostro partito a indicare il nome».

D'accordo ma non c'è giorno che Mara Carfagna non mini la candidatura di Caldoro.
«C'è stato ampio spazio per discussioni e osservazioni, ma da nessuno, neppure da Mara, sono giunte osservazioni tali da mettere in discussione una candidatura da tutti riconosciuta come di primissimo livello, come quella di Stefano. La stessa Carfagna per anni è stata più caldoriana di Caldoro: è stata al suo fianco alle regionali del 2010 e del 2015 e addirittura nel 2016 voleva fosse il candidato sindaco di Napoli».

E quindi?
«Mara, con la sua autorevole voce, anziché contribuire ad allungare i tempi sulla investitura di Stefano, facendo così assist a De Luca, ci aiuti di più a contrastare la peggiore amministrazione regionale di sempre. Abbiamo bisogno anche del suo contributo per far tornare la Campania la regione più azzurra d'Italia. Ora il tempo è scaduto, Caldoro vincente non si tocca».

Poi c'è Salvini che, dopo aver dato l'ok a metà gennaio, ora frena.
«Abbiamo riflettuto. Abbiamo discusso. Stefano è il migliore candidato possibile, in grado di tenere insieme tutta la coalizione. Intanto Forza Italia, Fratelli d'Italia, i partiti di centro e tanti movimenti hanno già aderito alla candidatura di Caldoro e sono al lavoro sulle liste. Se la Lega darà il suo via libera apriremo una campagna elettorale in cui il centrodestra unito, perché solo uniti si vince, arriverà al traguardo sbaragliando De Luca e i suoi disastri».

L'idea dell'ex ministro è quella di un nome fuori dai partiti.
«A chi ancora rincorre le sirene di una candidatura civica, ricordo che un recente sondaggio indica che solo il 7 per cento dei campani si affiderebbe ad un profilo del genere. Stefano è da tutti riconosciuto come persona perbene e bravissimo amministratore. A Salvini dico: consegniamo insieme la maglia numero 10 a Stefano e facciamogli iniziare la partita. Dopo i disastri della sinistra su rifiuti, trasporti, sanità e lavoro, i campani non possono più aspettare».

Fi è pronta a correre da sola per le Regionali se gli alleati continuano a polemizzare?
«È fantapolitica: il centrodestra farà sintesi, sarà unito e vincerà».

Salvini non vuole appoggiare neppure la ricandidatura di Clemente Mastella a sindaco di Benevento. Cosa succede? Vuole erodere la vostra cassaforte di voti in questa regione?
«Mastella è un politico di razza ed è un politico di centrodestra. È l'unico sindaco di Forza Italia di un capoluogo campano ed amministra Benevento non bene, ma benissimo. Sa quello che fa e non è un caso che ha ottenuto finanziamenti importantissimi, strategici. È una risorsa da tenere stretta. Anche su questo fronte invito gli amici della Lega a sintonizzarsi con il territorio: l'unità del centrodestra è un valore imprescindibile. Così come noi rispettiamo, in maniera sacra e direi religiosa, le scelte della Lega, così chiediamo non dico rispetto, ma condivisione laddove ci sono buone pratiche amministrative come a Benevento. Io sono convinto che alla fine il buonsenso prevalga e la Campania, come sempre, sarà un modello di unità del centrodestra, da Benevento alla guida della Regione».

Prima però c'è la sfida per il collegio al Senato dove il centrosinistra è compatto.

«È un'accozzaglia di partiti che si è messa insieme per provare a prendersi una poltrona. Dall'altro lato ci siamo noi che, con coerenza, abbiamo ricandidato Salvatore Guangi, consigliere comunale di esperienza, profondo conoscitore del territorio». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino