Voleva visibilità e l’ha ottenuta, a costo di attirarsi le ira del suo partito ignaro delle scelte comunicative. Ciro Attanasio, ex consigliere comunale di Camposano...
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Ha provato a minimizzare il vicesegretario nazionale Piercamillo Falasca. «Qualcuno ha criticato la comunicazione personale di un nostro candidato, che ha usato provocatoriamente una battuta di Gomorra - ha detto - Le provocazioni riescono o non riescono, ma tali restano. Gomorra è solo un film. Anziché scandalizzarci per le battute, dovremmo invece riflettere su cosa fare concretamente per battere la criminalità organizzata: ad esempio, legalizzare le droghe leggere, che sono un bancomat per le mafie. Le liste di +Campania in Europa sono composte da professionisti, amministratori locali, lavoratori e attivisti di partito, tutti espressione della migliore società campana, quella che vogliamo portare nelle istituzioni. Non tutti possono dire lo stesso».
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Di sicuro non finirà qui. Attanasio ha pubblicato un secondo video con rap in napoletano. Ed altri sono in preparazione. «Ho giocato con i cliché che ruotano intorno alla serie Gomorra, consapevole che avrebbero scatenato l’inferno, e diviso a metà l’opinione pubblica. Ed è esattamente quello che volevo. È chiaro che il principio di legalità è radicato nel mio dna, però questo è servito a sottolineare le tante contraddizioni e differenze che abbiamo nella nostra terra - ha spiegato ancora Attanasio - e non smetterò di fare la parodia a Gomorra». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino