Regionali Campania 2020, lite sulle schede elettorali e Caldoro tuona: «Sono sbagliate»

Regionali Campania 2020, lite sulle schede elettorali e Caldoro tuona: «Sono sbagliate»
È lite sull'impostazione della scheda elettorale delle regionali da stampare nei prossimi giorni. «Deve essere di quattro colonne e non tre come quella circolata...

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È lite sull'impostazione della scheda elettorale delle regionali da stampare nei prossimi giorni. «Deve essere di quattro colonne e non tre come quella circolata ufficiosamente nei giorni scorsi», è il senso della richiesta di chiarimenti inviata da Stefano Caldoro all'Ufficio elettorale regionale. Secondo indiscrezioni, dal parere legale scaturito al termine della riunione della cabina di regia delle prefetture e dell'ufficio elettorale regionale, le schede andrebbero rifatte. Il motivo della richiesta di chiarimenti dal centrodestra è la collocazione delle liste che sostengono l'attuale capo dell'opposizione stando alle prime immagini dei fac simile circolati sui social network e nelle chat dei vari candidati alla Regione - nell'ultima colonna a destra, sotto altri quattro aspiranti governatori quali Valeria Ciarambino dei Cinquestelle, Giuseppe Cirillo di Buone Maniere, Terra dell'avvocato ambientalista Luca Saltalamacchia ed infine Potere al Popolo che candida a Palazzo Santa Lucia, il 34enne sindacalista Giuliano Granato. Secondo Caldoro, la colonna con le liste non appartenenti alla stessa coalizione deve rientrare nella misura massima delle 9 righe così come previsto dall'allegato B del decreto 326 del presidente della Giunta regionale nel 2009 (governatore Bassolino): l'ultima colonna nella scheda che sta circolando, invece, quella contenente le 6 liste che compongono la coalizione del centrodestra, sfora nelle misure, essendo di 10 righe. La coalizione, dunque, andrebbe inserita in una quarta colonna a scorrere. Questa mattina la pronuncia ufficiale. Nelle prossime ore il chiarimento ufficiale da parte dell'Ufficio elettorale regionale. Una volta risolti i dettagli tecnici, si potrà procedere alla stampa definitiva delle schede nelle varie province e di conseguenza i fac-simile dei candidati saranno corrispondenti al 100% al foglio gigante che andranno messi nelle urne tra 20 giorni.

 
Il giallo sulle schede (arancione, come deciso per decreto dal presidente della Regione Vincenzo De Luca per non confondersi con la scheda verde del referendum costrizionale) per le regionali non finisce qui: pende dinanzi al Tar di Napoli anche un ricorso presentato dalle tipografie risultate sconfitte nella gara d'appalto per il servizio di stampa delle schede (ha vinto un'azienda di Baronissi, in provincia di Salerno).La seconda in classica è quella che ha sempre stampato le schede elettorali. La terza consorziata in Ati (associazione temporanea d'impresa) ha fatto ricorso al Tar, ma pur presentando una offerta al ribasso di ben 400mila euro, ha perso il ricorso perché era la terza.

TUTTI I CANDIDATI E LE LISTE 


Quanto ai due giorni di elezioni, andranno seguite tutte le prescrizioni per il Covid. Gel disinfettante in ogni seggio, scrutatori sempre con la mascherina, elettori anch'essi con la mascherina ed una volta usciti dalla cabina elettorale dovranno personalmente inserire le schede nelle apposite urne senza riconsegnarle al personale del seggio. In questo modo si dovrebbe evitare anche il rischio di pregiudicare le operazioni di scrutinio che, secondo quanto stabilito, inizierà dal Referendum Costituzionale. Il martedì, invece, si procederà allo scrutinio delle comunali. È scaduto ieri il termine entro cui i cittadini impossibilitati a recarsi alle urne, compresi quindi coloro che sono affetti da Covid possono inviare apposita richiesta al Comune di appartenenza per esprimere il voto domiciliare. Ma, sul sito del Comune di Napoli, è stato precisato che per esercitare il diritto di voto assistito si può chiedere alla rispettiva Municipalità consegnando tutta la documentazione sanitaria necessaria a giustificare l'esigenza di votare presso il proprio domicilio. Il problema dei soggetti affetti da Covid-19, costretti alla quarantena domiciliare magari insieme ai rispettivi parenti per questione di scrupolo e responsabilità, potrà avere un serio e pesante effetto sulla percentuale di persone che si recheranno a votare il 20 e 21 settembre. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino