Svanito l'incubo, De Luca punta a conquistare il secondo mandato

Svanito l'incubo, De Luca punta a conquistare il secondo mandato
Tre anni e passa a schivare la legge Severino. Ma da ieri sera l'incubo ricorrente di Vincenzo De Luca sembra ormai dissolto per sempre. Assolto dalle accuse di falso e abuso...

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Tre anni e passa a schivare la legge Severino. Ma da ieri sera l'incubo ricorrente di Vincenzo De Luca sembra ormai dissolto per sempre. Assolto dalle accuse di falso e abuso d'ufficio per la costruzione del Crescent, ora l'ex sindaco di Salerno può già gettarsi a capofitto nella campagna per le prossime regionali. Spazzando le polemiche e gli attacchi dei nemici e i veleni interni del Pd. Niente più insidie nel suo orizzonte politico, insomma. Ed è, comunque la si vede, un giro di boa dalle 23 di ieri sera quando i magistrati sono usciti dopo 8 ore dalla camera di Consiglio ed è stata letta la sentenza di assoluzione. Per lui e tutti gli imputati.

 
Nessuna ombra, nessun velo giudiziario che potesse macchiare il suo operato da sindaco e ipotecare il suo futuro. Come d'altronde il governatore faceva intendere in questi giorni nei suoi uffici di Santa Lucia ostentando una calma incredibile e sconosciuta addirittura ai suoi fedelissimi. Anzi più impauriti quest'ultimi che il diretto interessato. Convintissimo che alla fine a spuntarla sarebbe stato lui e non chi s'attendeva una condanna, magari sospensione compresa, che l'avrebbe fatto piombare verso scenari assai cupi. E stavolta uno stop per la legge Severino sarebbe stato difficile a farlo passare come un mero incidente di percorso anche tra pasdaran e sostenitori. Figuriamoci tra elettori da conquistare.

Azzoppato una prima volta il 23 gennaio del 2015 per la vicenda del termovalorizzatore (assolto poi in secondo grado oltre un anno dopo), De Luca non esce affatto di scena pure se sospeso. Appena 24 ore per decidere se rimanere in campo, poi la scelta di rituffarsi a capofitto nella corsa per le primarie per le Regionali. Anche se deve mollare l'amata poltrona da sindaco di Salerno dopo 2 settimane per incompatibilità con l'incarico ricoperto nel governo Letta. Ma poco male: può dedicarsi meglio alla sfida interna del Pd per ritentare la corsa a palazzo Santa Lucia che era sfumata cinque anni prima. Ma quasi sei mesi dopo quella maledetta sospensione a 18 mesi si ripropone appena viene nominato governatore. Subito stoppato, impossibilitato a firmare atti appena insediato, è un ricorso urgente al Tar a rimetterlo in sella nel giro di pochi giorni. Poi il nuovo inciampo che rischiava di azzopparlo per via della possibile sospensione della Severino, la legge più odiata dal governatore.

In mezzo, stavolta, il falso e l'abuso d'ufficio per il Crescent, il contestatissimo edificio sul mare voluto quando era sindaco di Salerno. Sfidando mezza città e ipotecando comunque la sua carriera politica. E nonostante la calma ostentata, stavolta sul piano politico il governatore ha rischiato parecchio. Specie ora senza più il renziano governo amico e con i montanti veleni interni del Pd contro di lui. Praticamente alla vigilia della ricandidatura per le Regionali la cui corsa, parole di De Luca, è già iniziata da un pezzo. Con quella che era comunque una tegola pronta a cadere sulla testa.


Tutto spazzato via. Ombre, veleni e i dubbi di chi sino a ieri sera iniziava a credere che la parabola deluchiana fosse destinata a subìre una brutta (e anche definitiva secondo alcuni) battuta d'arresto. Al contrario, invece, con l'assoluzione di ieri il governatore può muoversi ora come un panzer. Senza tener conto del suo partito e muoversi come un rullo compressore per portare avanti due-tre megaprogetti utili per la prossima campagna elettorale. A cominciare dalla costruzione di due nuovi ospedali (San Paolo a Napoli e Ruggi a Salerno) e un corso-concorso per assumere nella pubblica amministrazione. Infischiandosene della fronda interna al Pd (ora ormai azzoppata). Ma che rimane quella più pericolosa. Perennemente in agguato come tutti i fuochi amici. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino