Regione Campania, De Luca chiude la giunta: il turismo a Renzi, la ricerca a Mastella

Regione Campania, De Luca chiude la giunta: il turismo a Renzi, la ricerca a Mastella
Con la proclamazione ufficiale, tra martedì e mercoledì, dovrebbe arrivare anche la nuova giunta. Con Vincenzo De Luca che avrebbe praticamente chiuso...

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Con la proclamazione ufficiale, tra martedì e mercoledì, dovrebbe arrivare anche la nuova giunta. Con Vincenzo De Luca che avrebbe praticamente chiuso l'organigramma della sua squadra, compreso le caselle per i partiti che l'hanno sostenuto. In particolare Italia Viva e mastelliani a cui verrà riconosciuto, rispettivamente, un posto in giunta.

 
«Con quattro consiglieri ci aspettiamo un riconoscimento», ha spiegato, appena 48 ore fa, il coordinatore nazionale di Iv Ettore Rosato. E ai renziani andrebbe la delega al Turismo, la stessa proposta a Clemente Mastella che dovrebbe ripiegare, invece, su Università e ricerca scientifica. Due deleghe, quindi, di peso che ricambiano l'appoggio ricevuto in campagna elettorale. Anzi, i renziani, se il risiko va a buon fine, sarebbero ben ricompensati visto che la delega all'agricoltura dovrebbe rimanere nelle mani di Nicola Caputo (ex democrat, ora Iv), nominato consulente esterno pochi mesi fa. Ma dai due partiti, è questa la richiesta perentoria dell'ex sindaco di Salerno, devono arrivare nomi d'area e non politici, specie se usciti sconfitti dalle ultime elezioni. Altrimenti i molti consiglieri uscenti e non confermati (anche del Pd e liste civiche deluchiane) non allenterebbero il pressing per essere ripescati. Rimane invece il nodo del Pd (ieri si sono incontrati il segretario regionale Annunziata e De Luca). Per il partito di Zingaretti il governatore sin dall'inizio ha pensato ad una delega che doveva andare al super votato Mario Casillo. Ma quest'ultimo non ne vuole sapere, come ha chiesto De Luca in ben due colloqui, di rassegnare le dimissioni da consigliere per entrare in giunta (così da far subentrare anche Enza Amato, prima dei non eletti con 15mila voti). Un nodo che sarà anche al centro di un incontro a Roma, martedì mattina: con Andrea Orlando, vice di Zingaretti al partito, che ha convocato Marco Sarracino e Leo Annunziata, rispettivamente segretario napoletano e regionale del Pd. Perché i democrat, nonostante siano stati il primo partito, si vedono quasi dimezzati i consiglieri. Colpa, come ha denunciato Sarracino a luglio più volte, del proliferare delle civiche che hanno cannibalizzato il voto democrat.
 

Nel borsino della giunta, restano saldi ad oggi al loro posto, solo tre uscenti. Nell'ordine: il vice di De Luca, Fulvio Bonavitacola e gli assessori Ettore Cinque (Bilancio) e Antonio Marchiello (Attività produttive). Le quattro donne invece non sarebbero riconfermate: Lucia Fortini perché eletta in consiglio (così come il collega di giunta Corrado Matera) mentre Sonia Palmeri (Lavoro) uscirebbe dopo la sconfitta alle urne. Valeria Fascione (Innovazione) e Chiara Marciani (Formazione) invece pagano il benservito perché non si sarebbero impegnate in questa campagna elettorale. In ultimo, sembra in bilico Bruno Discepolo, che ha in mano la delega all'Urbanistica. Non ci sarebbe, infine, nessuna scialuppa per i non riconfermati. Caso a parte, Antonio Marciano, che potrebbe essere chiamato alla guida dello staff del presidente (ruolo già ricoperto nel secondo mandato di Bassolino a Santa Lucia).  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino