Accelera e spiazza tutti Vincenzo De Luca. Per evitare di farsi logorare e infilarsi in lunghe ed estenuanti tira e molla con partiti ed alleati. Così ieri mattina vara la...
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Anzitutto vengono confermati il vicepresidente Fulvio Bonavitacola (delega all'Ambiente), Ettore Cinque (Bilancio), Antonio Marchiello alle Attività produttive e Lavoro, Valeria Fascione, alla Ricerca, Bruno Discepolo all'Urbanistica e Lucia Fortini alla Scuola e alle politiche sociali. Con quest'ultima eletta anche consigliere nella lista De Luca presidente che rinuncia al posto in aula e permette a Diego Venanzoni (nel Pd sino a tre mesi fa) di essere ripescato. New entry Armida Filippelli alla Formazione e Mario Morcone alla Sicurezza (entrambi Pd). A seguire: Felice Casucci, avvocato e docente all'università del Sannio e vicino al movimento Noi Campani di Clemente Mastella, che avrà la delega al Turismo e Nicola Caputo, ex europarlamentare Pd passato a Italia Viva, che da consigliere esterno all'Agricoltura ora guadagna la delega vera e propria. Non confermati in giunta Chiara Marciani (Formazione), Sonia Palmeri (Lavoro) e il demitiano Corrado Matera (Turismo) eletto però in consiglio regionale.
Era chiaro che De Luca avrebbe dato un colpo d'acceleratore per evitare lunghe trattative. Con i partiti che volevano suggerirgli nomi. Alla fine è lui a decidere senza aspettare l'esito di incontri già programmati. Compreso oggi un vertice a Roma tra il vice di Nicola Zingaretti, Andrea Orlando, e il segretario napoletano (Marco Sarracino) e regionale (Leo Annunziata. Il governatore li anticipa e piazza ben 4 democrat nella squadra, in modo da silenziare il partito (nel frattempo preso dai malumori per i consiglieri dimezzati). Oltre ai due uscenti, il fedelissimo vice Bonavitacola e Bruno Discepolo, piazza due persone legate proprio a Sarracino ed Orlando. Ovvero Armida Filippelli, attuale vice segretaria regionale democrat, appoggiata al congresso proprio da Sarracino ed Orlando. E poi Mario Morcone, prefetto ed ex direttore dell'agenzia nazionale dei Beni confiscati, che nel 2011 fu scelto come candidato sindaco a Napoli proprio da Orlando, all'epoca commissario del partito nel capoluogo. In questo modo silenzia il Pd che non può avanzare pretese e non potrà mai dire di essere stato mortificato nella composizione della giunta campana. Stesso discorso per i renziani: l'ex sindaco di Salerno, infatti, designa per Italia Viva Nicola Caputo, già nella sua squadra da mesi, che, è prima di tutto, deluchiano. A Mastella, infine, una delega importante come il Turismo attraverso un tecnico d'area da lui stesso indicato. Rimane fuori, infine, Mario Casillo, capogruppo democrat uscente e risultato con i suoi 42mila voti il consigliere più votato in Italia a queste regionali. Per entrare in giunta De Luca, gli aveva chiesto le dimissioni da consigliere ma Casillo non ha voluto. Infine ci sono anche critiche democrat: «C'è anche un segno della composizione della nuova giunta che ci fa male», annota il presidente provinciale Pd Paolo Mancuso. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino