La nuova legge regionale sull'urbanistica, che oggi approda nella quarta commissione consiliare e presto dovrà essere approvata in Aula prima che finisca la...
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Vengono individuati alcuni rischi: «Si potrà derogare ampiamente al piano preesistente, soddisfatti delle trasformazioni possibili nella città consolidata e nella città di margine in nome della rigenerazione urbana e della riedificazione premiata degli edifici realizzati negli ultimi 60 anni nelle stesse aree storiche e agricole». Secondo Discepolo, che spinge per il via libera al testo considerato «qualificante» dell'azione di governo di De Luca, la prospettiva è la rigenerazione urbana soprattutto per gestire la fase post-Covid. In quanto al contenimento del consumo di suolo per il contrasto ai cambiamenti climatici vale a dire l'emergenza di cui ogni Istituzione deve farsi carico, «si contrappongono norme ambigue, come l'ammissibilità dei nuovi insediamenti quando sia dimostrata l'impossibilità di riutilizzo e riorganizzazione degli insediamenti esistenti, la limitazione delle nuove costruzioni imposta nelle sole parti del territorio rurale di alto e medio valore e il loro divieto nelle sole parti di particolare valore», scrivono Immacolata Apreda, Massimiliano Bencardino, Emma Buondonno, Elena Camerlingo, Giuseppe Carpentieri, Giancarlo Cosenza, Piero Craveri, Alessio De Dominicis, De Nardo, Raffaella Di Leo, Giovanni Dispoto, Riccardo Festa, Roberto Giannì, Guido Grosso, Carlo Iannello, Eugenio Ienco, Mariateresa Imparato di Legambiente Campania, Gianpaolo Lambiase, Paolo Maddalena, Massimo Maresca di Italia Nostra Campania, Giulio Pane, Fulco Pratesi e Anna Savarese. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino