Patriarca, party bipartisan tra brindisi, balli e selfie: in Regione inciucio pronto

Patriarca, party bipartisan tra brindisi, balli e selfie: in Regione inciucio pronto
Balli e canti sino a notte fonda con lo sfondo di un panorama mozzafiato: il golfo di Napoli da un lato, il Vesuvio dall'altro. Maggioranza e opposizione, tutti attovagliati,...

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Balli e canti sino a notte fonda con lo sfondo di un panorama mozzafiato: il golfo di Napoli da un lato, il Vesuvio dall'altro. Maggioranza e opposizione, tutti attovagliati, scriverebbe Dagospia per raccontare gli inciuci romani, alla Tenuta Verdoliva a Gragnano per i 50 anni di Annarita Patriarca, capogruppo di Fi in consiglio regionale. E selfie a volontà girati sui social, come nemmeno gli adolescenti. Insomma, a scorrere le foto, ecco l'immagine plastica di un consiglio regionale in cui centrodestra e centrosinistra ormai si mischiano e confondono. Tra i banchi del Centro direzionale ed a cena. Di sera e sino a notte fonda. Ed eccoli tutti assieme con i bicchieri di falanghina bene in vista, sorridenti lunedì sera per la festa dell'esponente azzurro a cui nessuno ha voluto mancare. Anche perché se c'è un patto non scritto in cui non c'è guerra tra maggioranza e opposizione in Regione, bisogna pure non disertare party e feste in cui i patti si tengono in piedi. E se solo il governatore non era presente, di prima mattina ha fatto recapitare un imponente fascio di fiori alla Patriarca.



A cavallo del nuovo anno il Mattino raccontò del nuovo corso in Regione, anticipatore della grande maggioranza draghiana, suggellato sempre dalla cucina. Con manicaretti vari che dalle stanze della Patriarca arrivavano al decimo piano, sede del Pd. A volte una parmigiana di melanzane, a volte una pastasciutta. L'altra sera però l'atmosfera era assai diversa: altro che scontri tra Pd e Lega o tra socialisti ed azzurri. Macché. Ed ecco il gruppo azzurro in pompa magna, ad esclusione della fazione legata ad Armando Cesaro e Mimmo De Siano.

Oltre alla Patriarca, ovviamente, l'eurodeputato Fulvio Martusciello, il consigliere regionale Massimo Grimaldi e l'ex deputato Amedeo Laboccetta. Per la Lega, invece, il partito che ogni venerdì il governatore sbeffeggia e dovrebbe tuonare, di contro in consiglio, ecco Giampiero Zinzi. E il capo dell'opposizione in consiglio regionale? C'era anche Stefano Caldoro ovviamente che, dicono, in queste ore ha un particolare flirt politico con il governatore De Luca perché ci tiene assai a essere designato come componente campano per l'elezione del successore del presidente Mattarella.

Con lui anche lo storico portavoce Gaetano Amatruda, che ha litigato con gli azzurri a Salerno e che ora lavora per la lista di Lanzotti e Monti in supporto a Gaetano Manfredi, il candidato sindaco di centrosinistra. Insomma è il trionfo del superamento delle barriere politiche e degli steccati. Naturale se De Luca ha aperto domenica sera agli ex odiati grillini e qualcuno sussurra che è solo questione di tempo per l'entrata in maggioranza. Vedremo. Ma la strada è ben spianata, a quanto pare. Naturale se agli stessi tavoli, rigorosamente non divisi per appartenenza politica, l'altra sera c'era tutto lo stato maggiore democrat/deluchiano. Ed ecco, in rappresentanza del governatore, il suo vice Fulvio Bonavitacola in compagnia dell'amministrativista Lorenzo Lentini, legatissimo all'ex sindaco di Salerno. Non potevano poi mancare due democrat di rango come il deputato Lello Topo e il capogruppo Mario Casillo, ma la sinistra era ben coperta anche da Andrea Volpe, consigliere salernitano eletto nel Psi e figlio di Mimmo, storico dirigente di Pci e Ds. E se la festa è andata avanti sino a tarda sera, qualcuno ora giura: l'inciucio in Regione è ormai servito.

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Il Mattino