C'era una volta Napoli Est: viaggio nell’orrore dell’ex mercato ortofrutticolo

Sono tante le “zone di guerra” di Poggioreale, tante e disseminate su tutto il territorio. Luoghi spettrali, scheletri di un passato di cui non c'è...

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Sono tante le “zone di guerra” di Poggioreale, tante e disseminate su tutto il territorio. Luoghi spettrali, scheletri di un passato di cui non c'è più traccia. Eppure, visitando aree come quella dell’ex mercato ortofrutticolo, tutto sembra tornare alla mente. Il rumore dei passi e le urla dei commercianti, le voci e le risate dei clienti, gli schiamazzi dei ragazzini che correvano in quegli spazi ormai fatiscenti. Entrando oggi in quest’area adiacente al Centro Direzionale, lo sguardo si perde tra le insegne dei vecchi negozi e la giungla urbana che cresce indisturbata tra l’indifferenza e l’incuria di chi dovrebbe occuparsi del decoro del quartiere. Solo due anni fa, la zona fu abitata da parte della comunità rom sgomberata dal campo di via Brecce. Camminarci è quasi impossibile, ci sono spazi completamente isolati e irraggiungibili, tagliati fuori dalla grande quantità di rifiuti ammassati l’uno sull’altro.

 
«Quest'area è stata più volte oggetto di discussione», dichiara Mario Maggio della IV Municipalità. I rom continuano ad abitare proprio accanto a queste strutture ormai decadenti, mettendo in pericolo la loro stessa vita e quella dei minori. «Bisogna agire al più presto per dare risposte al quartiere e alla città», dice Maggio.

Gli uomini e le donne che oggi abitano in quelli che un tempo erano i depositi dei negozi dicono di esserequi da un decennio. Un decennio in cui le cose non sono mai cambiate. «La gente è stanca perché si sente insicura e trascurata da chi gli dovrebbe garantire decoro e sicurezza. Le proteste continueranno e saranno sempre più forti. Chi ci governa deve capire che Poggioreale è un quartiere fondamentale per lo sviluppo della nostra città», chiosa Maggio.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino