Rider in pericolo a Napoli: «Dopo i furti e le aggressioni la luce si spegne, siamo sempre senza tutela»

Rider in pericolo a Napoli: «Dopo i furti e le aggressioni la luce si spegne, siamo sempre senza tutela»
«Tutte le grandi città hanno problemi legati alla sicurezza, ma a Napoli le cose vanno sempre peggio e noi non siamo tutelati in nessun modo». A quasi una...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Tutte le grandi città hanno problemi legati alla sicurezza, ma a Napoli le cose vanno sempre peggio e noi non siamo tutelati in nessun modo». A quasi una settimana di distanza dall'aggressione a Fuorigrotta, a parlare è un altro rider. Un giovane fattorino che ancora una volta, mette in luce condizioni di lavoro e sicurezza diventate ormai insostenibili. Situazioni vissute ogni giorno da centinaia di ragazzi che nonostante gli impegni e le manifestazioni dei mesi passati, continuano a vivere nel terrore e nella solitudine di un lavoro sempre più incerto. 

«Ci troviamo nella stessa situazione di sempre – afferma Ciro Esposito – ma soprattutto per l'assenza dello stato e delle istituzioni. Sia nazionali che locali e senza nessuna distinzione. Anche io ho subito diverse rapine e come me tanti altri miei colleghi. Per questo abbiamo fatto gruppo e ancora adesso, attraverso i social, cerchiamo di aiutarci mandandoci messaggi avvisandoci dove, quando e perchè una zona potrebbe essere più o meno pericolosa. Ma così non possiamo andare avanti. Con la paura ci conviviamo sempre ormai e l'attenzione su di noi torna ad intermittenza. Quando ci sono fatti come quelli del collega pestato, come furti o come rapine. Ma poi tutto torna come prima e noi finiamo nel dimenticatoio. Questa è la nostra storia e purtroppo crediamo che non ci sia la volontà di farla cambiare».

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino