«Fermate i rifiuti a Caivano», Forza Italia ricorre contro de Magistris

«Fermate i rifiuti a Caivano», Forza Italia ricorre contro de Magistris
I tempi stringono, manca poco all'arrivo di 5.000 tonnellate di rifiuti in un capannone presso lo Stir di Pascarola, Caivano. Si prevede infatti che l'inizio del...

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I tempi stringono, manca poco all'arrivo di 5.000 tonnellate di rifiuti in un capannone presso lo Stir di Pascarola, Caivano. Si prevede infatti che l'inizio del trasferimento della frazione umida organica tritovagliata possa avvenire lunedì prossimo, poiché in quella data scatta l'operatività dell'ordinanza di De Magistris, dopo il decorrere dei quindici giorni dalla sua emissione. Il documento emanato dal sindaco della città metropolitana risale infatti allo scorso 26 novembre, e prevede che Caivano ospiti provvisoriamente rifiuti provenienti da Giugliano e da Tufino. Il coordinamento di Forza Italia territoriale ha presentato una richiesta di sospensione dell'ordinanza, per chiedere che possa essere verificato, prima del trasferimento delle tonnellate di rifiuto umido, se esistano le condizioni idonee all'interno del capannone e l'impatto ambientale di una tale operazione.


I rappresentanti di Forza Italia chiedono in via precauzionale, che possano essere effettuate delle verifiche su eventuali rischi igienico-sanitari sul territorio, allo stesso tempo di garantire sicurezza per la cittadinanza. Spiega Giuseppe Mellone di Forza Italia. «Al momento non ci sono i presupposti per scaricare perché manca il parere dei vigili del fuoco. Dalla relazione dell'arpac allegata all'ordinanza sindacale del sindaco De Magistris manca il parere dei caschi rossi, cosa che viene specificata nella relazione stessa. Per questo chiediamo di verificare a monte se ci sono tutti questi pareri e presupposti per poter scaricare - continua Giuseppe Mellone - Noi, come Forza Italia, siamo fortemente preoccupati perché questo materiale emetterà dei gas liquidi facilmente infiammabili. Poiché nella stessa area dello Stir si sono verificati diverse volte degli incendi, non vorremmo che venissero ripetuti danni all'ambiente. Viviamo in un'area dove è già alto l'impatto ambientale di opifici e fabbriche, inoltre non possiamo dimenticare il maxi rogo dello scorso mese di luglio alla Di Gennaro».
 

Dal coordinamento di Forza Italia si richiede dunque che vengano rispettate le norme sulla sicurezza, puntando l'indice sulla prevenzione. Nella zona industriale di Pascarola c'è anche la presenza di 500 mila tonnellate di ecoballe da rimuovere, aggiungono i rappresentanti forzisti, anche da qui l'importanza di intensificare i controlli sul capannone che dovrà ospitare i nuovi rifiuti, protocollando un documento indirizzato al commissario prefettizio di Caivano Ferdinando Mone, alla polizia locale e ai dirigenti degli uffici Ambiente. La battaglia di Caivano, in questi giorni, è accomunata da quella del vicino comune di Casoria e del quartiere di San Pietro a Patierno. Un netto no arriva anche da qui alla questione della nascita di un nuovo ecodistretto. Nei giorni scorsi è emersa una delibera, uno studio di fattibilità della Città Metropolitana per realizzare una sorta di isola ecologica per rifiuti secchi, probabilmente legno e cartone, in via Provinciale Casoria. Alla notizia, il Comune di Casoria e la settima municipalità di Napoli si sono ritrovati uniti all'opposizione. «Il nostro è un no al Comune di Napoli. È il no del consiglio comunale dei cittadini» ha detto il sindaco Pasquale Fuccio al consiglio comunale convocato con i rappresentanti della settima municipalità, il presidente Maurizio Moschetti e i consigliere regionali Tommaso Casillo e Tommaso Malerba. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino