Rifiuti, a Marano otto indagati per il «percolato» finito in una caditoia

Rifiuti, a Marano otto indagati per il «percolato» finito in una caditoia
Sono otto le persone iscritte nel registro degli indagati della procura Napoli nord per la vicenda del liquido maleodorante (probabilmente percolato) fuoriuscito dai mezzi della...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sono otto le persone iscritte nel registro degli indagati della procura Napoli nord per la vicenda del liquido maleodorante (probabilmente percolato) fuoriuscito dai mezzi della ditta Tekra, concessionario dell'appalto per il servizio di igiene urbana sul territorio di Marano. Liquido confluito, lo scorso agosto, in una caditoia comunale. Nell'elenco degli indagati figurano alcuni dipendenti dell'azienda, addetti all'isola ecologica e un esponente del consiglio comunale. Il reato ipotizzato dagli inquirenti è illecito sversamento di rifiuti.


I fatti oggetto dell'indagine si riferiscono allo scorso 14 agosto, quando nell'isola ecologica di Marano - su segnalazione di alcuni residenti - fecero irruzione i carabinieri della locale Compagnia. I militari dell'Arma accertarono che da due autocompattatori aziendali, parcheggiati in uno spazio comunale antistante il sito per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti, fuoriusciva il materiale oggetto dell'indagine, frutto della fermentazione della frazione organica che i camion non erano riusciti a conferire la notte precedente. Le analisi del materiale incrimianto è stato poi affidato a un'azienda privata.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino