Caso rifiuti, l'accusa di Bonavitacola: «Nessuno vuole i fanghi da smaltire»

Caso rifiuti, l'accusa di Bonavitacola: «Nessuno vuole i fanghi da smaltire»
«Sui fanghi da depurazione abbiamo un problema: nessuno li vuole». Non è una resa quella del vicegovernatore Fulvio Bonavitacola ma è la prima volta che,...

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«Sui fanghi da depurazione abbiamo un problema: nessuno li vuole». Non è una resa quella del vicegovernatore Fulvio Bonavitacola ma è la prima volta che, in maniera netta, viene chiarito come ci sia un’emergenza sul ciclo dei rifiuti campano. Il vice Di de Luca interviene in un’assise regionale monotematica sui rifiuti chiesta dai grillini. In aula volevano, pretendevano, Vincenzo De Luca e tutti i tentativi per rinviare o posticipare la discussione sono vani. Il Movimento 5 Stelle chiede una sospensione per convocare la conferenza dei capigruppo ma messa ai voti, la proposta viene respinta.


«Sono trascorsi 3 mesi, dall’esplosione di uno scandalo che coinvolge direttamente la più importante società regionale in tema di smaltimento dei rifiuti tossici, interamente partecipata e dunque controllata dalla Regione. È un insabbiamento», tuona la consigliera m5S Valeria Ciarambino ricordando i giorni caldi dell’inchiesta di Fanpage alla vigilia del voto del 4 marzo che portarono al cambiamento dei vertici di Sma Campania e, soprattutto, dalle dimissioni di Roberto, secondogenito del governatore, dalla carica di assessore al Bilancio a Salerno. 

«Riguardo i fanghi da depurazione abbiamo un problema grave: non ci sono impianti che vogliono riceverli, e questo da prima di tanti fatti, comprese pseudo inchieste che inchieste non sono. In Campania - spiega Fulvio Bonavitacola - abbiamo una singolarità: a seguito di un’indagine della magistratura di 10 anni fa su impianti che determinarono gravi problemi ambientali, l’autorità giudiziaria limitò la destinazione di fanghi provenienti dai depuratori soltanto alle discariche, senza consentire altro utilizzo. Siamo l’unica regione che per questi impianti ha un’unica condizione di smaltimento, e gli impianti di smaltimento disposti a ricevere questo tipo di rifiuti sono quasi zero. I fanghi sono depositati presso gli impianti perché non c’è chi se li piglia», è costretto ad ammettere il vice di De Luca con sincera onestà.  
E chiarire davvero il quadro è la rotta di Bonavitacola che delinea anche come lo smaltimento delle ecoballe non sia affatto operazione facile. «Non avremo domani la sparizione di tutte le ecoballe, ma in pochi mesi avremo la contrattualizzazione, cioè la definizione degli atti contrattuali per completare le procedure di gara. Abbiamo - snocciola - 5,6 milioni di tonnellate, se consideriamo che in Campania si producono 2,6 milioni di rifiuti all’anno, è come se per 2 anni concentrassimo nello stesso posto tutti i rifiuti che produciamo». E poi sui tempi: «Il governo con un decreto legge approvato il 25 novembre 2015 ha dato alla Campania 30 giorni per approvare un programma straordinario per affrontare il problema, che è qui da più di 10 anni. Il 23 dicembre 2015 alle ore 12 da Santa Lucia è partito il programma straordinario, che ha individuato 3 filiere di approccio: per un milione di tonnellate abbiamo puntato sul trasporto fuori regione, poi su due filiere impiantistiche, escludendo di fare termovalorizzatori».

Infine sulla differenziata: «È l’asse portante ma attualmente siamo al 51 per cento. E serve la condotta partecipata di milioni di cittadini altrimenti non si eleva la percentuale. La Regione Campania non vuole gestire nulla, solo programmare. Abbiamo poi a che fare con una multa pesante da parte dell’Europa, decisa in anni precedenti a questo governo e a questo consiglio regionali. E la multa si paga fino a quando non avremo definito strategie e dimostrato coi fatti le scelte sugli impianti, a partire dalla raccolta differenziata», conclude. «Ogni piano può essere sostenibile, ma se non si realizza è un fallimento. La strategia del piano è fallita e dovete dirlo con chiarezza. Non voglio mettere in croce nessuno perché so quanto è difficile questa materia. Ma Bonavitacola è onesto quando ha detto che non si è in grado di risolvere il problema», riconosce Stefano Caldoro, capo dell’opposizione di centrodestra. Poi attacca: «Se la strategia non fosse fallita non saremmo in pre-emergenza e non avremmo problemi a Napoli né daremmo la colpa a de Magistris, che è uno sport nazionale».


Dai grillini invece le accuse dirette: «Le dichiarazioni del vice presidente Fulvio Bonavitacola sono - aggiunge la Ciarambino - l’ammissione di un fallimento totale su temi che questa giunta aveva presentato come quelli su cui avrebbe avviato una rivoluzione epocale per i nostri territori».
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Il Mattino