POMPEI - Negli ambienti retrostanti la Schola Armatorarum, mai indagati prima, emerge un deposito di anfore. Si tratta di quattordici reperti immersi nel lapillo,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Fino ad ora l’unico ambiente, portato alla luce nel 1915 da Vittorio Spinazzola, era stato quello ben conosciuto che affacciava su via dell’Abbondanza. Il suo carattere pubblico militare fu sin dall’inizio chiaro per via delle grandi dimensioni e della sua decorazione (i trofei all'ingresso e le figure alate e armate che decorano le pareti). Tuttavia la sua esatta destinazione, deposito di armi o scuola di formazione della gioventù pompeiana, continua a non essere certa. Lo scavo di questi altri ambienti, che rientra nel cantiere «Scavi e ricerche», ha come obiettivo proprio quello di chiarire tali aspetti.
L’esplorazione della struttura completa della Schola non è il solo intervento del genere previsto a Pompei. In corso è anche il grande cantiere di scavo nella Regio V, il cosiddetto “cuneo” (un’area di oltre 1000m2 nella zona posta tra la casa delle Nozze d’Argento e gli edifici alla sinistra del vicolo di Lucrezio Frontone), dal quale ci si aspetta di portare in luce ulteriori strutture e reperti di ambienti privati e pubblici.
«Pompei ha iniziato una nuova stagione - dichiara Massimo Osanna, direttore del Parco archeologico - quella di una ricerca archeologica intensa e del prosieguo della conoscenza del sito, che ci porterà a scoprire nuovi aspetti della vita degli antichi abitanti della città». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino