«Sono stati trovati nel nostro territorio è qui devono ritornare». È in sostanza la richiesta avanzata da alcune associazioni territoriali di Nola e...
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Due preziosi pavimenti musivi espressione del lusso e dell’agiatezza raggiunta dalle ville Vesuviane, distrutte come Pompei dalla furia del Vesuvio del 79 d.C., che in molti sperano di poter ammirare nei rispettivi Musei Archeologici di Nola e di Terzigno.
«Il mosaico rinvenuto a Nola alla fine degli anni ‘60 durante gli scavi per la realizzazione delle nuove fognature in via Giacomo Imbroda, è eccezionale per i suoi colori ed è raro nel suo genere, mentre quello ritrovato nella c.d. “Villa del Console” ad Ottaviano, databile al I secolo d.C., è importante dal punto di vista religioso per il simbolismo che racchiude» spiega Gennaro Barbato, presidente e portavoce dell’Associazione Spartacus che assieme a Club subbuteo Nola 74 hanno manifestato le richieste di restituzione.
«Il mosaico di Nola è conservato nei depositi del MANN, mentre l’altro ritrovato a Ottaviano, attualmente è esposto a Napoli Al Museo Madre per la mostra Pompei@Madre ma non si conosce ancora il suo prossimo futuro.
Noi chiediamo per entrambi i mosaici, e in questo ci facciamo portavoce delle istanze di molti appassionati di archeologia e non solo, che ritornino finalmente “a casa”, nei locali Musei Archeologici». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino