«Dopo la morte di Vittorio avevamo paura di Luca», timori che si acuirono quando cominciò a circolare la voce di «suoi avvistamenti nella zona di Lugano,...
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Luca Materazzo, tempo dopo, ha continuato Roberta Materazzo, «cominciò a ipotizzare che a tenerlo sotto controllo non fossi stata io ma Vittorio». Come le altre sorelle, anche lei ha ricordato, sollecitata dalle domande rivolte dal pm De Renzis e dagli avvocati, la tribolata vicenda dell'eredità paterna e le difficoltà che ne derivarono, di quanto l'agiata vita di Luca peggiorò dopo la morte del padre e le pressioni che gli venivano rivolte da tutti affinché cominciasse a pensare seriamente a uno sbocco lavorativo. Oggetto di domande è stata, come nelle altre udienze, la vicenda dei dubbi che Vittorio nutriva sulla morte del padre Lucio, secondo lui ucciso da una reazione violenta di Luca, tanto da presentare denunce e richieste di riesumazione tutte rigettate dalle autorità giudiziarie. «Quando lo vidi nella bara aveva delle tumefazioni al volto - ricorda ancora Roberta - ma mio cognato (il medico che firmò il certificato di morte del padre, ndr), mi rassicurò».
«Papà - ha sottolineato Roberta Materazzo - aveva gravi problemi respiratori» e, quindi, «potevano essere riconducili a una caduta».
Il Mattino