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Niente da fare. San Gennaro non ha ripetuto il miracolo. Ed è la seconda volta consecutiva che accade: già il 16 dicembre 2020 il sangue non si era sciolto. Dopo la celebrazione eucaristica celebrata per la prima volta in Duomo dall'arcivescovo Mimmo Battaglia alla presenza di 200 persone, la teca con il sangue di San Gennaro era stata riposta in cassaforte per essere tirata nuovamente fuori questa mattina alle 9. Ma il sangue è ancora lì, solido.
Da oggi e fino al 9 maggio, dalle 9 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19, i fedeli potranno recarsi in Cattedrale, all'altare maggiore, per pregare davanti alle reliquie e venerare il Santo patrono.
Nel corso dell'omelia, Battaglia ha messo in guardia i fedeli esortandoli a non lasciarsi andare alla brama di voler leggere nel miracolo buoni auspici o presagi nefasti per il nostro futuro: «Il sangue, sia che si sciolga, sia che resti nella sua immodificata sacralità, ci rimanda al sangue di Cristo, nel cui mistero pasquale ancora ci troviamo e che ancora dà il senso alla grande e intensa icona del sangue che si scioglie».
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