Quando hanno verificato la professione della persona bloccata mentre usciva di notte da un appartamento in cui si era appena consumato un furto, i carabinieri quasi non credevano...
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Ricostruendo tutti i tasselli, viene fuori una storia veramente grottesca. L’amministratore del condominio ha sentito dei rumori in piena notte ed ha subito allertato le forze dell’ordine. Sul posto è arrivata una pattuglia di carabinieri della stazione di Portici, agli ordini del comandante Emanuele Corda, che ha perlustrato velocemente la zona, bloccando il praticante avvocato mentre si trovava su un cornicione esterno, ancora con la refurtiva in mano. Soltanto dopo i carabinieri hanno ricostruito un ulteriore retroscena: l’uomo era andato a rubare nella casa della ex fidanzata, dalla quale era stato lasciato pochi mesi fa. I suoi complici sono riusciti a fuggire, ma gli uomini dell’ Arma contano di stringere presto il cerchio attorno a loro e di acciuffarli.
Ed è possibile che quello dell’altra notte non sia un caso isolato: potrebbero essere presto riaperti i fascicolo relativi ad altri furti simili, di cui non si era riusciti a trovare i responsabili, furti che in qualche caso sono avvenuti ai danni di persone che conoscevano l’aspirante legale. P.P. si presentava a tutti come avvocato civilista, in realtà non ha mai sostenuto i necessari esami e, chiaramente, non ha mai conseguito il titolo legale. Addirittura millantava di aver aperto uno studio a suo nome, che non è mai esistito.
Era stato candidato con una lista civica a San Giorgio a Cremano, ottenendo solo una manciata di voti, alle ultime elezioni amministrative del 2015. Negli ultimi tempi, visto che la professione legale non riusciva a dargli sufficienti soddisfazioni, al punto che era anche in ritardo con gli obblighi legati alla pratica forense, aveva provato a lanciarsi in un commercio che gli sembrava redditizio. Attraverso la sua pagina Facebook, infatti, si proponeva come mediatore per assicurare le macchine dei napoletani in Bulgaria facendole passare attraverso una società appositamente aperta in quel Paese. Per fare le cose in modo migliore, insieme ad alcuni soci, aveva aperto due aziende, di cui era diventato titolare. Una pratica ai limiti della legalità ma che gli consentiva di dire in giro che stava guadagnando bene.
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Il Mattino