«San Gregorio Armeno vietata ai turisti in crociera», l'ultimo schiaffo ai maestri del presepe

«San Gregorio Armeno vietata ai turisti in crociera», l'ultimo schiaffo ai maestri del presepe
Gli ostacoli della ripartenza. Esplode la rabbia dei bottegai di San Gregorio Armeno e dei commercianti di via dei Tribunali e dintorni. Tutto nasce dai timidi segnali di ritorno...

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Gli ostacoli della ripartenza. Esplode la rabbia dei bottegai di San Gregorio Armeno e dei commercianti di via dei Tribunali e dintorni. Tutto nasce dai timidi segnali di ritorno dei flussi turistici e dalla pubblicazione via social di un video in cui un gruppo di vacanzieri, appena scesi da una nave da crociera, passeggia nei vicoli dei Decumani. La guida che li accompagna, come si nota dalle immagini, tiene tra le mani un foglio che, secondo i bottegai e alcuni commercianti, sarebbe «una lista di negozi in cui è possibile far entrare i vacanzieri». «Ci sentiamo nuovamente esclusi - commenta Gabriele Casillo, dell'associazione Botteghe San Gregorio - Non sapevamo nulla del protocollo, è un'ingiustizia». La guida in questione assicura che non si tratta di «una lista» e, in proposito, va precisato che la bolla dei croceristi prevede un protocollo di sicurezza rigoroso sulle norme anti-contagio. Ma i paradossi sono tanti, in occasione di questi primi rientri degli stranieri in città. I negozi sono aperti, ma la vendita di gadget è proibita ai turisti. Qualcuno dei commercianti del centro storico, in questo senso, racconta di «souvenir e calamite del Vesuvio venduti di nascosto ai turisti, su richiesta degli stessi vacanzieri». Di certo, in queste ore, resta lo scontento di tanti esercenti nel cuore di Napoli. 

Aperti, ma senza possibilità di far muovere i registratori di cassa. Botteghe, attività di oggettistica tipica made in Naples e bar sono al lavoro, ma non per i turisti, che costituiscono la stragrande maggioranza della loro clientela. Alla base del protocollo, e dunque della possibilità di accogliere i visitatori all'interno degli esercizi commerciali, ci sarebbe la necessità di «sanificazioni speciali - aggiunge Casillo - che possano consentirci di tornare finalmente a vendere gadget e pastori ai vacanzieri. Siamo stati tagliati fuori per l'ennesima volta da un'opportunità che potrebbe aiutare a salvare San Gregorio Armeno. Ci domandiamo come mai il protocollo che rende possibile l'accoglienza in alcuni esercizi dei Decumani sia a noi sconosciuto. Non abbiamo nulla contro le regole anti-Covid, anzi. Chiediamo di essere inclusi nell'accoglienza. Siamo del tutto disponibili ad adeguarci alle richieste. Tante botteghe sono a rischio fallimento, e in questo modo si va incontro a una fine certa della storica via dei presepi. Anche l'anno scorso avvenne qualcosa di simile, ed anche allora, in occasione della ripartenza dell'estate 2020».

La confusione è tanta, e si aggiunge agli ingenti sforzi delle guide e delle compagnie per il rispetto delle regole anti-Covid. Anche dall'associazione dei commercianti di via dei Tribunali non tarda ad arrivare una reazione. «Per i croceristi esistono dei protocolli di sicurezza e gli è concessa la pausa caffè, la pausa pizza e il pranzo nei punti ristoro in città - dichiara una rappresentante del gruppo di esercenti di zona Germana Falibretti - Nelle scorse ore era spuntata fuori la storia della lista dove sarebbero stati inclusi dei negozi di oggettistica in cui i turisti avrebbero potuto acquistare souvenir. Se davvero esistesse un elenco degli esercizi commerciali consigliati sarebbe una situazione allarmante. Ci sta bene il protocollo della bolla per le crociere, ma di fatto le guide turistiche impediscono in molti casi ai turisti di acquistare souvenir nelle nostre botteghe. A prevedere questo divieto sono i protocolli anti-Covid delle compagnie, ma su questo tema serve chiarezza: è un controsenso che noi possiamo stare aperti ma non vendere al nostro principale target di riferimento. Viste le premesse, quest'estate sarà economicamente peggiore di quella 2020». A diffondere il video è stato il consigliere regionale Francesco Borrelli dai suoi profili social. «Si tratta di una situazione inaccettabile - commenta - A che serve far venire i turisti se essi poi non contribuiscono a far ripartire l'economia? Abbiamo chiesto all'assessorato regionale al Turismo di intervenire. Sulla questione delle liste Covid free abbiamo inviato una comunicazione alle compagnie interessate per chiedere se davvero esistano e su che base vengono selezionate le attività sulle quali viene a cadere il divieto di acquisti. La situazione è questa: ai turisti, clienti di alcune compagnie di crociere, è stato vietato dalle stesse compagnie per motivi di sicurezza legati alla pandemia, di acquistare souvenir nella strada napoletana dei pastori e di tutto il centro storico, decisione che ha scatenato le proteste di commercianti ed artigiani. Nelle ultime ore, la tensione è ulteriormente aumentata a causa di un'ipotetica lista nella quale sarebbero incluse invece delle attività per le quali sarebbe consentito ai croceristi di effettuare acquisti». 

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Il Mattino