Napoli, San Gregorio punta già al Natale: villaggio con casette di legno al posto delle solite baracche

«Un villaggio natalizio realizzato con casette di legno, addio baracche malmesse e inchiodate: San Gregorio Armeno per il Natale del 2020 sarà splendente,...

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«Un villaggio natalizio realizzato con casette di legno, addio baracche malmesse e inchiodate: San Gregorio Armeno per il Natale del 2020 sarà splendente, emozionante». Pensate che sia troppo presto per parlare del Natale? Probabilmente avete ragione ma di fronte alla disperazione dei clienti che non arrivano bisogna aggrapparsi a qualcosa per restare vivi. E a San Gregorio Armeno, la strada dei pastori e del presepe, l'unica maniera per sognare una ripresa è pensare che il Natale sia più vicino di quanto non dica il calendario. 


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Il rendering delle casette natalizie che vedete in questa pagina viene da un progetto decisamente più ampio, scaturito il giorno in cui venne decretato l'inizio della fase 2. A piazza San Gaetano si incontrarono casualmente Gabriele Casillo, portavoce dell'associazione Corpo di Napoli che sostiene le iniziative dei pastorai, e Vincenzo Albertini, l'inventore della Napoli Sotterranea. Intorno a loro c'era il deserto, si dissero che senza turismo non c'è speranza per il Centro Storico, Albertini tornò con la mente al passato: «Senza San Gregorio Armeno Napoli non sarebbe diventata la città turistica che era prima del virus e che tornerà ad essere. Se vogliamo rinascere dobbiamo ripartire da lì. E siccome ognuno di noi imprenditori del turismo deve qualcosa a San Gregorio Armeno, io voglio dimostrare la mia riconoscenza progettando un villaggio natalizio per la rinascita».
 
Poi, come spesso capita, il vulcanico Albertini, s'è fatto prendere la mano e dal semplice progetto è passato alla definitiva realizzazione: «Ho stretto un accordo con la ditta e con i pastorai. Quando otterranno i permessi, sarò io a provvedere al fitto e al montaggio delle strutture: è già tutto predisposto e organizzato. È il mio ti amo gridato a San Gregorio Armeno».
Gabriele Casillo ripercorre la storia e non gli sembra vero. Riesce a mostrare una luce d'entusiasmo nel mezzo dei giorni più bui della strada dei pastori: «Ringrazio Napoli Sotterranea e Enzo Albertini, a nome di tutti. Si tratta di un gesto simbolico importante, oltre che di un gran regalo per la fiera natalizia. So bene che quei giorni sono lontani ma per noi il traguardo da tagliare è esattamente quello. E sapere di arrivarci con un sostegno così grande ci fa tirare un sospiro di sollievo».

Nelle ultime settimane i pastorai hanno fatto sentire la loro voce di protesta in più occasioni. Si tratta di un settore che vive esclusivamente con il turismo e senza visitatori nessuno degli artisti dei pastori riesce a tirare avanti. È stato chiesto un sostegno alle istituzioni, un progetto mirato alla categoria che è composta da un manipolo di persone attorno alle quali, però, ruota un ampio mondo di indotto diretto e indiretto. Per adesso le richieste del settore sono state solo ascoltate, senza nessuna contromossa ufficiale ancora adottata, però le sensazioni sono positive.


«Il segnale più importante, però, dovrebbero darcelo i napoletani - è accorato Gabriele Casillo - ricominciando a frequentare i Decumani e San Gregorio Armeno. Non chiediamo che vengano a spendere ma almeno che restituiscano vita a queste strade: sarebbe un ottimo segnale da mandare all'esterno per convincere i turisti a tornare da noi. Magari anche prima di Natale, se possibile».
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Il Mattino