Il Calcio Napoli, al fotofinish, ha depositato ieri pomeriggio il quadro finanziario-gestionale che va a completare lo studio di fattibilità (già presentato dalla Società lo...
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Il discorso va comunque legato alla convenzione-ponte, che accompagnerà l’iter di approvazione dello studio di fattibilità e che approderà in Consiglio comunale a settembre, per capire quanto il Comune farà prevalere le proprie ragioni su alcuni punti chiave, rispetto alle richieste del Calcio Napoli. Potrebbe infatti essere proprio la convenzione un terreno fertile dove cercare il punto di equilibrio.
Nella bozza presentata dal Napoli sette giorni fa non è esplicitata la materia dei concerti. Non c’è il via libera e non c’è il «niet». Ma non ci vuole la maga per capire che dei concerti al San Paolo il patron Aurelio De Laurentiis può tranquillamente farne a meno.
C’è poi la questione del canone d’affitto. Il Napoli vorrebbe pagare i 518 mila euro all’anno fissati dal Coni, al quale lo stesso Comune si è rivolto come ente terzo per stabilire l’equo compenso per il San Paolo. Il ragionamento che fanno gli uomini di De Laurentiis e il presidente in primis è semplice: Palazzo San Giacomo ha chiesto uno studio, che è una sorta di arbitrato, ora rispettasse quanto è stato messo nero su bianco. Il Comune dal canto suo però ritiene troppo bassa la proposta.
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