​San Spiga, l'artista argentino riporta Maradona nei vicoli di Napoli

San Spiga, l'artista argentino riporta Maradona nei vicoli di Napoli
Un legame profondo quello tra Napoli e l'Argentina. A sancirlo è sempre lui, el Pibe de Oro, Diego Armando Maradona. Che oggi, in qualche modo, torna ad...

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Un legame profondo quello tra Napoli e l'Argentina. A sancirlo è sempre lui, el Pibe de Oro, Diego Armando Maradona. Che oggi, in qualche modo, torna ad "abitare" fisicamente nella città partenopea grazie a 

Santiago Spigarol, noto artista argentino che gira per il mondo installando sui muri delle città immagini dei personaggi che ne hanno fatto la storia. 
 

San Spiga - questo il suo nome d'arte - è tornato a Napoli in questi giorni. Una città in cui si sente a casa e che lui definisce "italo-argentina, dove vive il popolo di Maradona”. In particolare ama risiedere ai Quartieri Spagnoli, dove ha molti amici e dove trova appoggio nella bottega-associazione Miniera dell’arte di Salvatore Iodice. Proprio in Vico Tre Regine San Spiga ha collocato la sua prima opera: un Maradona di tre metri che danza dopo un gol, tratto da una fotografia in bianco e nero che scattò al san Paolo il compianto fotoreporter napoletan, Franco Castanò. Su un palazzo ad angolo di Largo Baracche ha invece attaccato con acqua e farina l’immagine ingrandita di un uomo anziano del quartiere che poggia la mano al suo orecchio destro; un invito a parlare più forte. 
 

Il giorno seguente l'artista è stato invitato dall’associazione Comitato Rinascita di Forcella per installare una sua opera nel quartiere. Domenica pomeriggio si sono radunati a Forcella persone dell’associazione e maradoniani, venuti anche da Roma, come il vignettista Marco Gaucho Filippi. Davanti alle espressioni di stupore e gratitudine dei turisti e degli abitanti, San Spiga è salito su uno scaletto e ha sistemato l’effigie di Maradona in ginocchio, quasi fosse in preghiera nel “Paradiso”, che era il nome del centro sportivo dove a quei tempi si allenava la squadra del Napoli. Questa foto - affissa sul muro di quella che fu la casa del boss pentito Luigi Giuliano - la scattò un giovane Sergio Siano, fotoreporter de Il Mattino, ignaro che un giorno la foto facesse parte di un libro, che sarebbe stata quella portante di una mostra a Londra, e che un’artista argentino l’avrebbe scelta come opera da installare a Forcella e a Buenos Aires. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino