Sant'Anastasia: soccorse la piccola Assunta ferita da un proiettile, targa a Filippo

L'uomo porto la bimba al Santobono

Il luogo della sparatoria
«Spero di poter incontrare presto la piccola Assunta e la sua famiglia, magari insieme al nostro concittadino Filippo, la cui prontezza e coraggio, probabilmente, le ha...

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«Spero di poter incontrare presto la piccola Assunta e la sua famiglia, magari insieme al nostro concittadino Filippo, la cui prontezza e coraggio, probabilmente, le ha evitato conseguenze cliniche ben più gravi». Lo ha detto il sindaco di Sant'Anastasia, Carmine Esposito che stamattina ha consegnato una targa di riconoscimento a Filippo Di Pascale, l'uomo che lo scorso 23 maggio soccorse la piccola di 10 anni colpita alla testa da uno dei proiettili esplosi davanti ad un bar da due giovani armati di pistola e mitraglietta. Filippo, che stava festeggiando il compleanno della figlia in uno dei bar della centralissima piazza Cattaneo, accompagnò la piccola ed i suoi genitori, anche loro feriti lievemente, all'ospedale Santobono di Napoli, dove la bambina fu poi sottoposta a due delicati interventi chirurgici.

«Grazie per quanto fatto - ha detto il sindaco - ha mostrato una prontezza ed un coraggio che non tutti hanno avuto. Grazie a lui probabilmente la piccola non ha subito conseguenze cliniche più gravi. Spero di poterla incontrare presto ora, insieme a Filippo». Di Pascale ha raccontato di aver incontrato la piccola in ospedale, ma di aver rispettato la privacy chiesta dai genitori. «Sono persone meravigliose - ha detto - e spero di rivederle. Che dire? Grazie a tutti e pace e serenità». Il sindaco ha poi annunciato che venerdì prossimo parteciperà al comitato per l'ordine e la sicurezza convocato dal Prefetto di Napoli.

«In quella occasione - ha concluso Esposito - ribadirò la necessità di garantire a Sant'Anastasia il presidio dei carabinieri, che sono stati sfrattati, e per i quali abbiamo previsto la sistemazione in una nostra struttura, che sarà ristrutturata non senza un notevole sforzo economico. Il nostro è un paese tranquillo, l'atto criminale contro la piccola e la sua famiglia è stato commesso da persone già assicurate alla giustizia grazie al nostro sistema di videosorveglianza, e non sono di Sant'Anastasia».

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Il Mattino