Sant'Antimo, la giunta perde pezzi: l'assessore Marzano lascia dopo sette giorni

Sant'Antimo, la giunta perde pezzi: l'assessore Marzano lascia dopo sette giorni
Solo sette giorni, il record di permanenza di un assessore in carica, è durata l'esperienza di Veronica Marzano. La giovane architetto aveva ricevuto dal sindaco...

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Solo sette giorni, il record di permanenza di un assessore in carica, è durata l'esperienza di Veronica Marzano. La giovane architetto aveva ricevuto dal sindaco Aurelio Russo le deleghe all'Igiene ed al Cimitero. Motivi personali all'origine delle sue dimissioni. Nella tarda mattinata di ieri, proprio Russo ha informato i cittadini esprimendo «profondo rammarico» per la decisione della Marzano di cui ha sottolineato «l'entusiasmo che aveva manifestato subito dopo aver ricevuto l'incarico».


La nomina dell'architetto era giunta a conclusione di un periodo molto controverso nella vita dell'amministrazione targata Russo, con le dimissioni, poi revocate, del primo cittadino, ed il rimpasto in Giunta. Gli step più importanti di questa fase sono stati la revoca delle deleghe al Cimitero ed all'Igiene a Teresa Pedata, il passaggio dei consiglieri del suo gruppo di riferimento, la lista Insieme, Castiglione, presidente del consiglio e Cesaro, all'opposizione.
 
La crisi si era generata in seguito all'emergenza per le inadempienze del consorzio Cite, che si occupava della raccolta differenziata. Poi la diffusione di un documento che raccontava l'accordo della maggioranza con i consiglieri del gruppo indipendente Ivana Tarantino, originariamente nel centro-destra ed Edoardo D'Antonio, fuoriuscito proprio dal Pd. In cambio del loro appoggio avrebbero ottenuto un assessorato e la presidenza del consiglio. La nomina della Marzano, legata al consigliere Tarantino, aveva suscitato malumori tra gli elettori del centro sinistra, per il coinvolgimento diretto del suo fidanzato nella campagna a sostegno del candidato a sindaco per il centro-destra, ora leader dell'opposizione, Corrado Chiariello.

Ma sembra che l'incarico alla Marzano avesse fatto storcere il naso anche negli ambienti del centrodestra cittadino. Per la fascia di presidente del consiglio che, come si evince dal documento, dovrebbe andare ad Edoardo D'Antonio, si profila una situazione molto complessa. Per potere esautorare Castiglione è necessario modificare statuto e regolamento, cosa che la maggioranza si appresta a valutare, con gli occhi puntati addosso dall'opposizione di centro-destra, che ha chiesto l'intervento del prefetto. I consiglieri di centrodestra Chiariello, Treviglio, Borzacchiello e Cesaro considerano le dimissioni della Marzano «un ennesimo obiettivo mancato, un ulteriore clamoroso fallimento perché si tratta dell'assessore del rilancio, quel rilancio sbandierato ai quattro venti dal sindaco Russo, in nome del quale ha rassegnato e poi ritirato le proprie dimissioni».


E poi l'invito a rimettere il mandato nelle mani degli elettori «perché sono venuti meno i presupposti stessi dell'annunciato rilancio politico e istituzionale, evidentemente resosi necessario in una cittadina portata in poco meno di due anni sull'orlo del baratro».
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Il Mattino