«Il Comune si prenda la responsabilità politica di trovare una soluzione. Dopo cinque tavoli tecnici la volontà non basta più, ora serve un atto di...
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In pratica il contratto con il Comune, che ha affidato la struttura in comodato d'uso gratuito all'associazione (R)esistenza Anticamorra nel 2013, scade a dicembre. Ma per ragioni burocratiche rischia di non poter essere rinnovato. Con la ricapitalizzazione, infatti, la sede è passata ad Asìa, che dovrebbe utilizzarla o trarne profitto. E per risolvere l'impasse burocratica bisognerebbe restituire l'immobile a Palazzo San Giacomo, trasferendo alla municipalizzata un altro bene. «Abbiamo speso circa 200mila euro - spiega Corona - per ristrutturare l'immobile grazie ai finanziamenti di Fondazioni, agli utili del bene confiscato Amato Lamberti di Chiaiano e alle attività dell'associazione. E ora, dopo tanti sacrifici, rischiamo di perderlo? Crediamo alla buona fede dell'amministrazione comunale, ma deve tirarci fuori da questa intricata matassa. Da quando abbiamo scoperto che la proprietà è passata all'Asìa non abbiamo potuto completare i lavori. In particolare è rimasta un'ala dove, grazie alla Fondazione Pavesi, avremmo voluto creare una palestra di karatè, ma gli 80mila euro messi a disposizione sono bloccati».
Laboratori di falegnameria, fotografia, scuola di musica, clownterapia, biblioteca con sala lettura, un polo artigianale per la lavorazione di ferro, rame, ottone, cornici, plexiglass e un campo di calcetto dove giocano i bimbi delle Case dei Puffi. Questo e tanto altro c'è nell'Officina delle Culture, nata con l'obiettivo di offrire un'alternativa ai minori ma anche ai detenuti che hanno misure non restrittive. Gestita da (R)esistenza Anticamorra con altre associazioni, la struttura sorge nell'ex succursale dell'Ipsia di Miano, che negli ultimi anni era stata utilizzata come arsenale dei clan e ricovero dei tossicodipendenti. Grazie a una rete territoriale e a 700 volontari da tutta Italia la vecchia scuola era rinata per offrire opportunità e dare accoglienza. Opportunità che tra poco potrebbero non esserci più. Ma a dare garanzie sul futuro dal Comune è l'assessore al Patrimonio Ciro Borriello: «Mettere insieme più enti, più servizi è sempre molto complesso, ma è una missione e soprattutto un obbligo morale per chi sta dando tanto al quartiere come queste associazioni. Va detto però - precisa - che è una situazione di estrema difficoltà con la Corte dei Conti che osserva in maniera analitica ogni atto che facciamo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino