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Turisti della Romania e dell’Ungheria «ostaggi» dell’intricato sistema di prenotazione del Parco Archeologico di Pompei e del Vesuvio. In 200, ieri mattina, sono rimasti bloccati a Pompei senza poter visitare gli Scavi e senza poter scalare il Gran Cono.
Lo denuncia Antonio Bifulco, titolare dell’agenzia di viaggi «Tempio Travel», che con il suo staff ha cercato in tutti i modi di aiutare il folto gruppo di stranieri. «Ma niente - racconta rammaricato - è stato impossibile prenotare on line, il sistema del gestore biglietti era in tilt, e la biglietteria del Vesuvio non ha mai risposto al telefono.
Mentre per il Vesuvio prenotare online non è stato possibile, a Pompei è stato impedito loro l’ingresso perché non erano nella lista dei prenotati. «Ma noi non sapevamo dell’obbligo di prenotazione con 24 ore di anticipo, è una cosa che non ci risulta si faccia in nessun luogo del mondo», hanno cercato di spiegare i turisti agli addetti alle biglietterie. E il dispiacere si è tramutato in rabbia. «Avevamo progettato questo viaggio nella città romana e sul Vesuvio da due anni. Nel 2020 non è stato possibile per il lockdown. Non torneremo mai più». In duecento, così, sono andati via in tarda mattinata da Pompei con l’amaro in bocca, dopo 4 ore in attesa del nulla. Qualcuno è andato a Sorrento. Altri a Napoli e Amalfi. «Siamo delusi dall’Italia per i tesori negati. Ringraziamo il signor Bifulco per l’aiuto che ci ha fornito. Eravamo spaesati, non parliamo italiano e nessuno ci spiegava il perché dell’incubo che stavamo vivendo».
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