Pompei e Vesuvio, l'odissea dei ticket: duecento turisti costretti al dietrofront

Pompei e Vesuvio, l'odissea dei ticket: duecento turisti costretti al dietrofront
di Susy Malafronte
Domenica 13 Giugno 2021, 22:56 - Ultimo agg. 14 Giugno, 19:54
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Turisti della Romania e dell’Ungheria «ostaggi» dell’intricato sistema di prenotazione del Parco Archeologico di Pompei e del Vesuvio. In 200, ieri mattina, sono rimasti bloccati a Pompei senza poter visitare gli Scavi e senza poter scalare il Gran Cono.

Lo denuncia Antonio Bifulco, titolare dell’agenzia di viaggi «Tempio Travel», che con il suo staff ha cercato in tutti i modi di aiutare il folto gruppo di stranieri. «Ma niente - racconta rammaricato - è stato impossibile prenotare on line, il sistema del gestore biglietti era in tilt, e la biglietteria del Vesuvio non ha mai risposto al telefono. Non si trattava di miei clienti ma mi sono prodigato per loro perché non era giusto abbandonarli in un momento di disagio e confusione, visto che gli enti preposti non forniscono alcun tipo di assistenza e informazione. Questo - denuncia l’operatore turistico - è un tipo di atteggiamento sbagliato che non giova di certo all’immagine di una città nota in tutto il mondo. Mi è dispiaciuto molto dover dire a tutti questi turisti che non potevano visitare gli Scavi e non potevano andare sul Vesuvio. Ho privato a spiegare le assurde regole delle prenotazioni e dei sistemi in tilt, ma loro non sono riusciti a comprendere». 

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Mentre per il Vesuvio prenotare online non è stato possibile, a Pompei è stato impedito loro l’ingresso perché non erano nella lista dei prenotati. «Ma noi non sapevamo dell’obbligo di prenotazione con 24 ore di anticipo, è una cosa che non ci risulta si faccia in nessun luogo del mondo», hanno cercato di spiegare i turisti agli addetti alle biglietterie.

E il dispiacere si è tramutato in rabbia. «Avevamo progettato questo viaggio nella città romana e sul Vesuvio da due anni. Nel 2020 non è stato possibile per il lockdown. Non torneremo mai più». In duecento, così, sono andati via in tarda mattinata da Pompei con l’amaro in bocca, dopo 4 ore in attesa del nulla. Qualcuno è andato a Sorrento. Altri a Napoli e Amalfi. «Siamo delusi dall’Italia per i tesori negati. Ringraziamo il signor Bifulco per l’aiuto che ci ha fornito. Eravamo spaesati, non parliamo italiano e nessuno ci spiegava il perché dell’incubo che stavamo vivendo». 

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