La procura ha chiesto al tribunale di condannare Francesco Schettino a 26 anni di reclusione e a tre mesi di arresto per...
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La procura ha chiesto al tribunale di condannare Francesco Schettino a 26 anni di reclusione e a tre mesi di arresto per il naufragio della Costa Concordia che causò 32 morti all'isola del Giglio il 13 gennaio 2012. La richiesta è stata formulata dal pm Maria Navarro al termine della requisitoria.
«Quasi l'ergastolo, manco Pacciani. Siamo rimasti tutti quanti sorpresi», anche se «sulla pena avevamo delle avvisaglie. Ma il fatto che a distanza di tre anni si vada a chiedere l'arresto dopo che nel 2012 la Cassazione ha respinto» nel 2012 «la stessa richiesta degli stessi pm è la ciliegina sulla torta». Lo ha detto l'avvocato difensore di Francesco Schettino, avvocato Donato Laino, sulla richiesta di arresto
Le definizioni che si trovano in dottrina giuridica di «abile idiota» e «incauto ottimista» di colui che «si sente bravo e invece provoca una situazione di pericolo e un danno» e «che somma all'ottimismo la sopravvalutazione delle proprie capacità», «convivono benissimo in Schettino, quasi fosse bicefalo, tanto che per lui possiamo coniare il profilo dell'incauto idiota»: lo ha detto il pm Stefano Pizza, citando la dottrina, in udienza stamani, al terzo giorno di requisitoria al processo di Grosseto sul naufragio della Costa Concordia. Questa è l'udienza in cui l'accusa farà le richieste di condanna. Francesco Schettino, al momento, è assente dall'aula.
Nel suo intervento il pm Pizza ha attribuito a Schettino l'aggravante della «colpa cosciente» elencando decine di profili di colpa rispetto ai reati di omicidio plurimo colposo, lesioni colpose, naufragio colposo, abbandono di nave, abbandono di incapaci a bordo, mancate comunicazioni alle autorità. «Improvvisare la rotta e con quelle condizioni determina l'aggravante di una mostruosa colpa cosciente», ha detto Pizza. In aula seguono l'udienza il pg di Firenze Tindari Baglione, e il già procuratore di Grosseto, Francesco Verusio.
«Dio abbia pietà di Schettino, perché noi non possiamo averne alcuna»: così il pm Stefano Pizza ha concluso la sua parte di requisitoria al processo sul naufragio della Costa Concordia dopo aver elencato le colpe attribuite all'imputato. La richiesta di condanna sarà formulata più tardi dal pm Maria Navarro.
I pm lo vogliono in carcere: c'è pericolo di fuga, potrebbe andarsene dall'Italia, serve una misura cautelare.
Il Mattino